Le cascate – Cinque sguardi sul tema

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NELLA BIBBIA

Quelle “cataratte”nei salmi

E’ talmente abbondante – tra diluvi, tempeste e battesimi – l’acqua nella Bibbia, che sembrava facile ritrovarvi anche la presenza di qualche cascata. Invece no, come riconoscono i biblisti consultati, il richiamo è davvero molto molto raro.

L’unica occorrenza (come si dice in linguaggio tecnico) si trova nel salmo 42 (41) al versetto 8, dove nell’ambito dell’invocazione del levita esiliato al Signore si legge: “Un abisso chiama l’abisso al fragore delle tue cascate; tutti i tuoi flutti e le tue onde sopra di me sonopassati”. La traduzione interconfessionale è questa: “Precipitano acque impetuose di cascata in cascata: su di me sono passate tutte le tue onde”.

Gli esegeti fanno notare peraltro che la traduzione linguisticamente più corretta sarebbe “cataratte”, preferibile a “cascate”, ma forse anche più desueta nel linguaggio corrente.

La cataratte (o cateratte, termine derivato dal verbo greco katafrasso, “cader giù”) sarebbero in verità le cascate che non hanno un salto unico ma sono costituita dall’alternanza di una piccola serie di salti a sporgenze rocciose, come le cataratte del Nilo.

NELLO SPORT

Pericolose palestre di ghiaccio

D’estate alcune cascatelle con le rapide ben si prestano all’attività di canyoning (come nella primierotta val Noana, vedi pag. 17), ma è d’inverno che si trasformano in attraenti e pericolose palestre di ghiaccio.

Molti rocciatori hanno ritrovato sui muri ghiacciati naturali le stesse acrobatiche sfide della dolomia in estate, anche se la tecnica e soprattutto i materiali si presentano in modo molto specifico: al punto che i più forti “ghiacciatori” non sono necessariamente anche i migliori arrampicatori. Il fascino atletico si è trasformato presto in competizione sportiva, anche se il cambiamento delle condizioni climatiche (tale da rendere davvero imprevisto il distacco del ghiaccio) ha spinto gli organizzatori a spostare le competizioni mondiali sul ghiaccio di superficie artificiali. La Val Daone (vedi pag.19) rappresenta da qualche anno un centro mondiale per le gare sportive sulla struttura artificiale che ricrea i passaggi delle vicine cascate.

NELLA DIVINA COMMEDIA

Acque che precipitano nell’Inferno

“Come quel fiume… / rimbomba là sovra San Benedetto / de l’Alpe per cadere ad una scesa / ove dovea, per mille esser recetto; / così, giù d’una ripa discoscesa, / trovammo risonar quell’acqua tinta…”. Nel Canto XVI dell’Inferno, per descrivere il fragore con cui le acque del Flegetonte precipitano in basso nell’ottavo cerchio, Dante paragona la cascata infernale a quella dell’Acquacheta sul fiume Montone, nei pressi di San Benedetto dell’Alpe, nell’Appennino emiliano. Era, questo, riporta l’Enciclopedia Dantesca Treccani, un complesso monastico benedettino lungo la strada che univa Forlì al Casentino. Il luogo è diffusamente e puntualmente descritto da Dante, tanto da avvalorare la tradizione che vuole che Dante sia effettivamente passato da quei luoghi.

E’ interessante notare l’uso del verbo onomatopeico “rimbombare”, adoperato due volte, sottolinea l’Enciclopedia Dantesca, nell’Inferno: nell’esempio citato si riferisce in senso proprio al rumore della cascata, mentre nel Canto VI “quel ch’in etterno rimbomba” è la sentenza che Dio pronuncerà nel giorno del giudizio.

Un’ultima annotazione: nel Canto XVII, dove si tratta della discesa alle Malebolge, l’ottavo cerchio dell’Inferno, è il rumore di una cascata a spingere Dante, che scende con la sua guida Virgilio a cavalcioni del mostro Gerione, a sporgersi verso il basso per osservare i fuochi infernali: “Io sentia già da la man destra il gorgo / far sotto noi un orribile scroscio, / per che con li occhi ‘n giù la testa sporgo”.

NELLA MUSICA

Quelle note che scendono giù

Dalla pioggia al vento forte, la musica ha cercato sempre di imitare la natura. Anche il termine cascate ricorre in vari brani della letteratura famosa, mentre l’espressione specifica “cascate di note” è una figurazione che si ritrova soprattutto nel romanticismo. Rappresenta la discesa rapida dall’alto in basso delle note, eseguita soprattutto al pianoforte a percorrere tutta la tastiera da sinistra a destra, usata sia a fini didattici che come virtuosismo. Le cascate di note – in cui eccellono Fredric Chopin e Franz Liszt – vanno eseguite cercando di ottenere un effetto onomatopeico, dove ogni nota è staccata dall’altra: “Come in una cascata – ci spiega lo storico della musica Antonio Carlini – è bello poter distinguere la singola goccia, come una perla”. 

NELLA FISICA

Guardare oltre la materia

Per analogia con la cascata d’acqua, in fisica il termine cascata indica un processo che ne innesca altri analoghi in successione: il Dizionario delle Scienze Fisiche Treccani fa l’esempio del decadimento di una particella in cascata e della cascata di fotoni.

I progressi nel campo delle nanotecnologie, e in particolare della nano-fotonica, un settore della ricerca nel quale è attiva anche l’Università di Trento, hanno consentito di realizzare laser “a cascata quantica”, dove l’iniezione di un singolo elettrone produce l’emissione laser di una cascata di fotoni.

Sono stati così realizzati apparecchi capaci di spogliare una persona senza che questa se ne accorga, per mostrare cosa nasconde sotto i vestiti (possibili armi o magari esplosivi); ma altre applicazioni riguardano la possibilità di condurre indagini cliniche non invasive.

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