La Ricostruzione degasperiana secondo mons. Galantino

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E’ il giorno della Lectio Magistralis che la Fondazione Trentina Alcide De Gasperi organizza ogni estate a Pieve Tesino, paese natale del grande statista morto il 19 agosto 1954. Numerose personalità politiche e della società civile parteciperanno all’intervento affidato quest’anno a mons. Nunzio  Galantino, segretario generale della Conferenza Episcopale Italiana  La Lectio si terrà nel piazzale della scuola elementare del paese, in via Brigata Abruzzi,  alle ore 18. Il servizio di Antonella Carlin.  

[Parlerà del ruolo che lo statista trentino ha avuto nella Ricostruzione del Paese nel secondo dopoguerra. La Ricostruzione degasperiana secondo mons. Galantino  rimane un modello “perché De Gasperi l’ha ancorata a tre cardini: il rispetto per le istituzioni, la responsabilità nella gestione del bene comune e la laicità”.  Da alcuni passaggi anticipati ieri sul Corriere della Sera,  s’intuisce che il segretario generale della Cei porrà l’accento anche sul dramma dei migranti e dei rifugiati. Sullo sfondo c’è, infatti,  la polemica tra il segretario della Lega Nord  Salvini, che sarà il 22 a Roncone per manifestare contro l’arrivo di nuovi  profughi –  e i vescovi italiani.  

“Nessun politico – spiega mons. Galantino  – dovrebbe mai cercare voti sulla pelle degli altri e nessun problema sociale di mancanza di lavoro e di paura per il futuro può far venire meno la pietà, la carità e la pazienza”.  

Il segretario dei vescovi italiani sottolinea poi l’importanza della politica: “Senza politica si muore. La politica come ordine supremo della carità: questa è la grande avventura per chi ne sente la missione” .  

La  presenza di mons. Galantino sarà anche il modo di onorare insieme a De Gasperi, un altro grande trentino, Antonio Rosmini, di cui monsignor Galantino è attento studioso. Domani nel 61esimo anniversario della morte di De Gasperi mercoledì 19 agosto sarà celebrata una santa messa presieduta  –  alle ore 1830 nella chiesa di S. Anna,  a Borgo Valsugana –  dall’arcivescovo di Trento mons. Luigi Bressan.]  

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