Diario dal Sinodo – 3 – Abbiamo gioito per l’ascolto attento

Città del Vaticano, 21 ottobre 2015

Siamo giunti alla terza ed ultima settimana di lavori sinodali. Venerdì scorso, nell’audizione in assemblea generale riservata agli uditori, comprensibilmente emozionati, abbiamo letto la nostra breve riflessione, incentrata sull’importanza dell’accompagnamento della domanda del sacramento del Battesimo per i figli; la particolare esperienza umana della nascita di un figlio è infatti occasione “profetica” per annunciare il Vangelo della famiglia che prende carne e dona senso alla vicenda umana, prospettando orizzonti più ampi. Grande soddisfazione al termine della sessione quando abbiamo gioito insieme a tutte gli altri uditori che hanno preso la parola, ascoltati con attenzione e rispetto dai presenti.

Adesso che ci avviciniamo alla conclusione di questa unica e straordinaria esperienza, ci accorgiamo che serviranno molti mesi per meditare quanto abbiamo vissuto; non solo per le profonde riflessioni che abbiamo ascoltato ma soprattutto per la possibilità di vivere direttamente la sinodalità, questo “camminare insieme” che non è stato solo dei Padri sinodali ma anche di noi famiglie partecipanti. L’esperienza di vita comune con altre coppie e vescovi ci ha testimoniato ancora una volta la ricchezza dell’altro, al di là delle ovvie differenze culturali o delle barriere linguistiche; ognuno è giustamente orgoglioso della propria storia e delle tradizioni del proprio paese ma si meraviglia e stupisce delle bellezze di altre realtà che non conosce. Sabato, durante la celebrazione del cinquantesimo anniversario dell’istituzione del Sinodo dei Vescovi da parte del beato Paolo VI, abbiamo ascoltato interventi illuminanti in questo senso; in particolare è stato ricordato come i Padri durante il Concilio camminavano insieme verso l’aula dopo che i primi giorni ciascuno si recava da solo all’appuntamento.

Proprio la famiglia è il luogo dove l’abitudinarietà del quotidiano si può trasformare in fedeltà all’impegno e testimonianza. In famiglia si sperimenta sia la differenza che l’unità, come abbiamo ascoltato nella mattinata di domenica assistendo alla canonizzazione di quattro nuovi santi, tra cui i genitori di Santa Teresa di Lisieux. Avendo vissuto pienamente il Vangelo nella quotidianità della vita matrimoniale, diventano un faro per ogni famiglia che nel sacrificio e nella gioia sperimenta che il cammino ad una santità specifica è l’orizzonte di ogni coppia cristiana.

Lucia e Marco Matassoni

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