Firmian, il conte collezionista

Il conte Carlo Firmian (Trento 1718-Milano 1782), governatore della Lombardia austriaca dal 1758 al 1782, non fu soltanto la longa manus della politica riformista di Vienna, ma anche uno dei più importanti collezionisti d’arte della sua epoca. Nelle sale di palazzo Melzi, per oltre un ventennio la sua residenza milanese, erano raccolti quadri, sculture, stampe, disegni, arazzi, medaglie, libri e manoscritti anche di ottima qualità in grande quantità. Il tutto secondo oculate scelte artistiche e culturali. Tale collezione, ai suoi tempi non solo ben nota ma addirittura leggendaria, era conosciuta solo superficialmente fino alla recente pubblicazione, a cura di Stefano Ferrari, del “Catalogo delle Pitture, e Sculture del fù Eccellentissimo Signor Conte Carlo De Firmian”. L’edizione di questo documento ha dato origine al convegno internazionale organizzato nel maggio 2013 congiuntamente dalla Società di Studi Trentini di Scienze Storiche e dall’Accademia degli Agiati. Gli atti (“Le raccolte di Minerva. Le collezioni artistiche e librarie del conte Carlo Firmian, a cura di Stefano Ferrari) vengono presentati a Trento giovedì 19 novembre alle ore 17.30 nella sala delle Marangonerie del Castello del Buonconsiglio nell’ambito del ciclo di presentazioni di libri d’arte “Novembre di libri“. Con il curatore interverranno Fernando Mazzocca (Università Statale di Milano) e Renato Pasta (Università di Firenze).

Possiamo aggiungere che la ricerca ha condotto fra l’altro all’identificazione di due nuove opere citate negli inventari firmiani: un “San Giovannino” attribuito a Bernardo Strozzi, oggi in collezione privata, e soprattutto il “Giudizio di Paride”, che negli inventari settecenteschi era stato ottimisticamente assegnato a Giorgione e poi a Tiziano e oggi è ritenuto opera di un anonimo imitatore dei modi giorgioneschi. I

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