Tappe di misericordia

Il Giubileo lanciato da Papa Francesco segna anche i momenti forti dell'anno liturgico. Alcune eventi particolari, con le attese della nostra Chiesa per un nuovo pastore

L’anno 2016 non si presentava particolarmente “significativo” per la vita della Chiesa e dell’umanità, senza particolari ricorrenze o anniversari. Ci ha pensato Papa Francesco a renderlo unico e speciale: si è inventato e ci ha proposto inaspettatamente un Giubileo della Misericordia. Un Anno Santo non previsto, straordinario ma da vivere in modo ordinario, come ci invita a fare nella Bolla Misericordiae Vultus: “Un Anno Santo straordinario, dunque, per vivere nella vita di ogni giorno la misericordia che da sempre il Padre estende verso di noi. In questo Giubileo lasciamoci sorprendere da Dio. Lui non si stanca mai di spalancare la porta del suo cuore per ripetere che ci ama e vuole condividere con noi la sua vita” (25). Sono quindi da vivere le normali tappe dell’anno liturgico nella celebrazione degli eventi della vita di Cristo, origine e fonte di misericordia, con la celebrazione dei Sacramenti. Pensiamo in particolare a quanti nel corso dell’anno riceveranno il Battesimo o la Confermazione, faranno la loro prima Confessione e Comunione, a chi si sposerà, verrà ordinato sacerdote o diacono, chi farà la sua professione religiosa e a chi riceverà l’Unzione degli infermi; ma anche la normale partecipazione all’Eucaristia domenicale o feriale, la celebrazione del sacramento della Penitenza: sono tutte occasione in cui fare esperienza piena e vera della misericordia di Dio per noi.

L’anno 2016 sarà in gran parte attraversato e caratterizzato non solo da queste celebrazioni liturgiche ma anche, come ci chiede il Papa e come ce ne dà l’esempio, nel saper andare incontro agli altri: diventare sempre più una Chiesa in uscita, verso il mondo, verso le periferie. Non sappiamo quali altre sorprese ci riserverà Papa Francesco, ma sappiamo, che ogni mese del 2016 compirà egli stesso una visita a un luogo, dove già si esercita in nome di Cristo la carità; là dove le opere di misericordia sono di fatto testimoniate e vissute, come ha già fatto all’Ostello della Caritas a Roma, presso la stazione Termini. Una misericordia che già prima di lui e sopra di lui, il Dio “ricco di misericordia” continua a operare con i suoi prodigi di bene nel cuore e nella vita di persone e comunità.

In questo Anno Santo c’è un tempo che il Papa ci chiede di privilegiare: “La Quaresima di questo Anno Giubilare sia vissuta più intensamente come momento forte per celebrare e sperimentare la misericordia di Dio” (MV 17) e particolarmente l’ormai nota iniziativa delle “24 ore per il Signore” (venerdì 4 e sabato 5 marzo), tempo no-stop per accostarsi al Sacramento del Perdono e della Riconciliazione. Alcuni appuntamenti sono già previsti (www.im.va); una serie di grandi eventi che si compiranno a Roma: giubileo dei religiosi e religiose nella conclusione dell’Anno della Vita Consacrata (2 febbraio), dei “devoti” della Divina Misericordia (3 aprile), dei ragazzi (24 aprile), dei diaconi (29 maggio), dei sacerdoti (3 giugno), delle persone ammalate e disabili (12 giugno), degli operatori e volontari della misericordia (4 settembre, con l’ipotizzata canonizzazione di Madre Teresa di Calcutta), dei catechisti (25 settembre), dei carcerati (6 novembre) e di altre categorie che si vanno aggiungendo. Senza dimenticare la Giornata mondiale dei Giovani in programma in Polonia a Cracovia (26-31 luglio), sulle orme di Giovanni Paolo II; il tema è quanto mai adatto prendendo spunto dalle Beatitudini: “Beati i misericordiosi perché troveranno misericordia”. L’Anno giubilare della misericordia si concluderà il 20 novembre a Roma, mentre nelle diocesi la sua chiusura avverrà già la domenica 13 novembre 2016.

A livello diocesano, dopo l’apertura della Porta della Carità e di quella della Misericordia in Cattedrale, per ora non ci sono ulteriori scadenze diocesane fissate dall’apposito Comitato, che solo da metà novembre ha iniziato a incontrarsi con l’Arcivescovo. Molte sono le iniziative locali già in calendario e proposte da varie realtà: la Pastorale della salute, il gruppo dell’ADIM, l’AC, ecc.; inoltre nei decanati e nelle parrocchie, particolarmente presso le chiese giubilari, si offrono numerosi momenti di preghiera e iniziative di catechesi e di solidarietà. Un pellegrinaggio diocesano a Roma è già previsto dal 10 al 13 aprile, oltre agli altri programmati dall’Ufficio pellegrinaggi in Terra Santa, a Lourdes e Fatima e in altri luoghi (li illustreremo nel prossimo numero).

In questi giorni la preghiera deve intensificarsi per il dono di un nuovo pastore per la nostra Chiesa diocesana. Occasione anche per dire un grande grazie al Vescovo Luigi per oltre 15 anni di impegno senza riserve e senza soste. Momento del rendimento di grazie al Signore per il ministero episcopale, che nello stile di San Giovanni Paolo II, da cui fu nominato Vescovo e di cui fu collaboratore, egli ha esercitato non stando mai fermo, dandoci esempio e testimonianza e stimolo per una Chiesa sempre viva e vivace in cammino sulle strade dell’uomo, anzi di tutto il mondo, aperta a tutta l’umanità.

Viviamo nel 2016 un Giubileo per tutto il popolo di Dio, anzi per ogni uomo e donna che cercano un senso più profondo, che attendono gesti di perdono, di riconciliazione e di ritrovata fiducia. Ognuno, in quest’anno che si apre, può trovare e fissare le sue date, i suoi luoghi in cui sperimentare la misericordia di Dio, in cui far dono ad altri di un gesto, di un tempo, di un segno, di un’opera di misericordia corporale o spirituale. Nel nostro calendario personale, nella nostra agenda che inizia a riempirsi di date e appuntamenti, troveranno spazio un abbraccio atteso e sperato, un perdono a lungo rinviato, un incontro desiderato da tempo nel profondo del cuore, un groviglio finalmente districato e allora esso sarà veramente per noi l’Anno della Misericordia, un vero giubileo del cuore.

Don Giulio Viviani

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