Migranti e rifugiati, la vera emergenza è nei Paesi del sud del mondo

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Migranti e rifugiati. Oggi si sono confrontati Carlotta Sami, portavoce dell’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati nell’Europa meridionale, e Federico Soda, direttore dell’ufficio per il Mediterraneo dell’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni.

Nel 2015 sono arrivate in Italia 153mila persone, poco più di un milione in Europa. Quest’anno, ad oggi, siamo più o meno sugli stessi livelli, sia attraverso il Mediterraneo sia lungo la rotta balcanica, anche se quest’ultima è stata in parte bloccata in seguito all’accordo siglato dall’Unione europea con la Turchia. Sono circa 2mila le persone che hanno perso la vita nel Mediterraneo fino ad oggi dall’inizio dell’anno. Arrestare i flussi è al momento impossibile. Ma i numeri che interessano l’Europa non sono quelli di un’invasione. Gli spostamenti di forza lavoro che si registrano all’interno dell’Africa, ad esempio, o verso alcuni paesi arabi, sono molto più imponenti. Lo stesso dicasi per i rifugiati, che nel mondo sono 20 milioni, a cui si sommano 40 milioni di profughi interni ai propri paesi. Una delle prime cose da fare, dunque, è aprire canali di emigrazione legali, che rappresentino un’alternativa ai famosi barconi ed in generale al traffico di esseri umani.
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