Un’onda verde per salvare il pianeta

Nella Giornata mondiale dell’ambiente (5 giugno) l’appello “No Oil” di padre Zanotelli

Nella Giornata mondiale dell’ambiente (5 giugno) il comboniano padre Alex Zanotelli ha lanciato da Napoli l’appello “No Oil”: un invito ad attivarsi perché si abbandonino progressivamente i combustibili fossili (petrolio e carbone).

Padre Alex parte dalla constatazione che sono trascorsi già sei mesi dal vertice sul clima di Parigi (COP21), nel quale i potenti della Terra si sono accordati per combattere il surriscaldamento del pianeta, contenendo l’aumento della temperatura entro i due gradi centigradi per evitare un disastro ecologico. E che dal 22 aprile 1016, quando 17 Paesi hanno firmato quell’accordo, in Italia non ci sono stati segnali politici a indicare un deciso cambiamento di rotta, un impegno concreto per la messa al bando di petrolio e carbone. E anche i mass media, osserva padre Zanotelli, ben poco hanno fatto per far comprendere la gravità della crisi ecologica, ben evidenziata invece da Papa Francesco nella sua enciclica Laudato si’.

“Non ho sentito da nessuna parte l’impegno ad andare verso le emissioni zero o sganciarsi progressivamente dai combustibili fossili”, scrive Zanotelli, confidando che azioni positive possano venire “dal basso, dalla cittadinanza attiva, da una combinazione di resistenza, resilienza e buone pratiche”. E’ proprio quanto suggerisce Via Campesina, il movimento internazionale che raggruppa organizzazioni contadine di diverse parti del mondo, ricorda Zanotelli: “La società civile non può restare passiva e deve raddoppiare i propri sforzi per andare oltre il trattato di Parigi e realizzare misure effettive reali, concrete contro il cambiamento climatico”. Così accade in molti Paesi, dove movimenti per il clima si danno da fare per ribadire l’urgenza di un impegno per tenere petrolio, carbone e gas naturale sottoterra.

E in Italia? Nel nostro Paese, è il cruccio di Zanotelli, sembra che nulla si muova: “E’ mai possibile che migliaia di attivisti negli USA, Inghilterra, Australia, Sudafrica, Indonesia abbiano partecipato nelle prime due settimane di maggio alla più grande campagna mondiale di disobbedienza civile contro i combustibili fossili, chiamata Break Free, mentre in Italia non si muove foglia?”, si chiede Zanotelli.

La situazione climatica è grave. Il 2015 è stato l’anno più caldo della storia. E non c’è più molto tempo. Che fare? Padre Alex ha le idee chiare in proposito: “Solo un movimento popolare unitario, un’onda verde, capace di unire le forze sia religiose che laiche, potrà forzare il governo italiano a prendere decisioni”. Come suggerisce Papa Francesco nella Laudato Si’: “Poiché il diritto si dimostra insufficiente a causa della corruzione, si richiede una decisione politica sotto la pressione della popolazione. La società attraverso ong e associazioni intermedie deve obbligare i governi a sviluppare normative, procedure e controlli rigorosi”.

Zanotelli invita la cittadinanza attiva a ”forzare” governo e parlamento, impegnandosi in azioni non-violente, perché si giunga all’approvazione di una legge “che ci sganci progressivamente dall’uso dei combustibili fossili (soprattutto petrolio e carbone) e punti alle energie rinnovabili, specie il solare, che non deve essere nelle mani delle multinazionali, ma delle comunità locali; e ad esigere dal governo “un piano nazionale per l’energia”.

Un altro versante di impegno Zanotelli lo individua nei confronti delle banche, suggerendo di lanciare una grande campagna di disinvestimento da quelle banche che investono sul carbone e sul petrolio: “Se vogliamo ottenere dei risultati dobbiamo colpire le banche (oggi il vero potere!), togliendo i nostri soldi, non solo a titolo personale, ma soprattutto a livello istituzionale”, sull’esempio di quella campagna internazionale “che ha portato negli USA 180 istituzioni all’impegno di ritirare i propri investimenti, per un valore di 50 trilioni da banche che investono in combustibili fossili”.

Il testo integrale dell'appello “No Oil” di padre Alex Zanotelli è sul sito di Vita Trentina.

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