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Sanità. Chiudono i punti nascita di Arco e Tione. Si salvano invece Cles e Cavalese. Ieri in serata è arrivato il parere del Comitato percorso nascita nazionale. Il Ministero ha dunque concesso una deroga al numero di minimo di 500 parti all’anno per gli ospedali periferici di Cles e Cavalese. Nulla da fare invece per Arco e Tione, dove i numeri non consentono, secondo il parere del Ministero, di mantenere operativi i punti nascita.
A determinare la scelta di Roma per gli ospedali di Arco e Tione sarebbe stata la bassa fidelizzazione delle pazienti e la vicinanza e i buoni collegamenti con le città di Rovereto e Trento.
La priorità ora è quella di ripristinare la piena operatività dei due punti nascita garantendo la presenza H24 di tutte le figure professionali necessarie, soprattutto pediatri e anestesisti. La Provincia ha nove mesi di tempo.
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