Le idee per la Diocesi di Trento uscite dall’incontro a Villa Moretta

Dai lavori di gruppo dell'incontro tenuto il primo aprile a Villa Moretta con la presenza di gran parte dei settori pastorali della dicoesi sul tema della salute sono uscite varie propoeste operative raccolte in un sintesi per “Questi miei fratelli” da Vanda Giuliani, Lino Guidolin e Carlo Tenni. Riportiamo qui sotto alcune specificità emerse dopo aver richiamato i filoni comuni (si veda la cronaca nel numero 14 di Vita Trentina) sottolineati: la formazione sia spirituale che pratica per un approccio più competente e valido per sensibilizzae rete” tra operatori pastorali per condividere iniziative, per sostenersi reciprocamente, per coordinarsi meglio, senza gelosie ma con umiltà, aprendosi anche alle associazioni laiche che lavorano in questo settore: ampliamento del concetto di malattia a “fragilità” che comprende malattia, handicap, disagio psichico e ampliamento dalla persona alla famiglia. La responsabilità non è dei singoli, ma di tutta la comunità; infatti il soggetto della pastorale è sempre e solo tutta la comunità cristiana, riunita nella Messa domenicale, dove ci si accoglie, ci si perdona, si ascolta la Parola, si fa memoria e poi si esce per un servizio alle persone in difficoltà. Di qui l’importanza dei Consigli Parrocchiali  

PASTORALE CATECHISTICA

®    Aiutare i ragazzi ad aprire gli occhi sulla realtà della malattia facendo scoprire il valore reciproco dell’incontro tra il malato e chi va a visitarlo.

®     In queste attività fare rete tra famiglie.

PASTORALE GIOVANILE

®     Attivare percorsi, di formazione e servizio, per giovani sensibili alle fragilità della vita e desiderosi di mettersi in gioco, in strutture ospedaliere o comunque dentro realtà locali sanitarie e/o assistenziali

®     Proporre ai giovani momenti d’incontro, ben preparati, con malati e anziani, anche a casa.

MINISTRI STRAORDINARI DELLA COMUNIONE

®     Formazione non solo liturgica dei nuovi MSC, ma curata insieme dalla Pastorale della salute e dall’Ufficio liturgico, possibilmente anche in periferia.

®     Formazione permanente calibrata sul tema del rapporto col malato

®     Valorizzare, alla Messa domenicale, dopo la comunione dei fedeli, la partenza dei Ministri straordinari che vanno nelle case dei malati a portare l’Eucaristia.

®    Alla preghiera dei fedeli inserire sempre una preghiera per gli ammalati della comunità.

®     Fare da raccordo tra comunità cristiana e malati (e rispettive famiglie) portando anche le notizie della vita parrocchiale.

CARITAS

®     Attivare una lettura dei bisogni del territorio (compito dei CPP) non solo nell’ambito delle povertà ma relativamente a tutte le fragilità.

®     Istituire presso i CEDAS un punto di risposta ai problemi di salute (coinvolgendo medico/infermieri e altre professioni presenti sul territorio),  che in forma volontaria offrano una risposta organizzata al diritto alla salute e ai bisogni delle persone fragili. Questo servizio dovrebbe essere condiviso tra Caritas e pastorale della salute.

®    Utilizzare i percorsi formativi già presenti all’interno della Caritas e/o dei CEDAS, per condividere e formare (non solo i volontari Caritas ma anche gli altri) sui temi relativi a salute/malattia, soprattutto per quanto attiene all’aspetto della relazione.

®     Sensibilizzare, comunicare costruttivamente ed educare tutti i gruppi del territorio affinché operino in sinergia.

PASTORALE FAMILIARE

®    Affrontare il tema del disagio e della malattia nei corsi fidanzati.

®    Predisporre modalità di approfondimento sul tema del rapporto tra famiglia e malattia/fragilità/disagio (serate e schede illustrative).

®     Porre particolare attenzione alle famiglie interessate da fragilità, disagio psichico e/o relazionale.

®     Curare progetti di sostegno a famiglie in cui uno dei membri (con attenzione particolare ai bambini) affronta terapie a Trento venendo da lontano.

 

PENSIONATI E ANZIANI

®     Lavorare sulla difficoltà degli anziani nel sentire come prioritario l’impegno verso i coetanei più fragili

®     Orientare i gruppi anziani e pensionati anche a momenti di servizio verso i coetanei in difficoltà.

OSPITALITÀ TRIDENTINA

®    Coinvolgere gli ammalati nelle attività pastorali, compresi i CPP.

®    Fare rete con altre associazioni che si occupano di malattia/disagio.

®     Formare alla relazione di aiuto.

 

OARI – AVULSS

®    Programmare assieme ad altri  (es.  gruppo di coordinamento zonale) la formazione permanente e permettere la partecipazione anche ai non iscritti AVULSS.

®    Aiutare ad aiutare, coinvolgendo le altre associazioni in servizi concreti; in particolare promuovere il coinvolgimento di gruppi/associazioni (ANA, VVFF, Associazioni Sportive e Culturali, Scuole, ecc.), per iniziative a favore dei malati (trasporto, accompagnamento, animazione, festività, ecc.).

®    Organizzare dei ritrovi comuni a scopo aggregativo e socializzante.

®    Lavorare nella direzione delle giovani generazioni sollecitando bambini e giovani a visitare anziani e malati.

 MALATI E DIVERSAMENTE ABILI

®     Aiutare il parroco a riscoprire il suo ruolo nell’incontro col malato, sia a casa che quando è ricoverato in ospedale o nelle case di riposo.

®    Promuovere la costituzione della Consulta Decanale per la Salute  quale riferimento per i diversi obiettivi (collaborazione fra Associazioni diverse, lettura dei bisogni specifici del territorio, coordinamento operativo delle iniziative specifiche (come ad es. la “giornata del malato”, ecc.).

®     Costituire a livello parrocchiale e/o di unità pastorali un gruppo di coordinamento zonale di pastorale della salute e della carità (costituito da MSC, volontari Caritas, volontari pastorale anziani, volontari Ospitalità Tridentina, volontari AVULSS, qualche ammalato disponibile, diaconi  presenti) con lo scopo di far crescere l’attenzione ai malati nel territorio (valorizzando e dando voce agli ammalati stessi).

®    Evitare la sovrapposizione di iniziative locali con quelle diocesane.

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