Trentino, operazione antibracconaggio

>

Operazione antibracconaggio a tutela dei nidiacei sono state effettuate in Trentino dal Corpo forestale provinciale in collaborazione con alcune associazioni ambientaliste.L’attività è partita già a fine marzo e si è protratta per oltre tre mesi soprattutto nelle valle dell’Adige, un val di Non e nella bassa val di Sole. I controlli hanno portato alla segnalazione all’autorità giudiziaria di una ventina di persone e al sequestro di circa 350 tordi.Nelle delicate fasi riproduttive – ricordano gli esperti – gli uccelli devono fare i conti con la predazione naturale, con le improvvise e drastiche variazioni del tempo e con un altro grave pericolo, bracconieri che sottraggono dal nido i nidiacei per allevarli e venderli poi quali uccelli da richiamo. I forestali, in questi mesi, hanno monitorato i comportamenti di numerose persone provenienti prevalentemente da fuori provincia dove il mercato ornitologico è molto fiorente. Durante i controlli sono stati spesso trovati dispositivi rudimentali per effettuare l’alimentazione forzata dei pulli con impasti di mangimi e qualche larva del tipo impiegato nella pesca, nonché siringhe utilizzate senza l’ago per imbeccare gli uccelli e fornire l’apporto idrico necessario per evitare la loro disidratazione. Dopo le fasi del sequestro, i pulli sono stati consegnati al Cras (Centro recupero avifauna selvatica della Provincia autonoma di Trento, gestito dalla Lipu) di San Rocco di Villazzano. Alla fine del processo di recupero gli uccelli, inanellati grazie al supporto tecnico scientifico dell’Ufficio faunistico del Servizio Foreste e fauna e del Muse, sono stati liberati negli ambienti più idonei. 
vitaTrentina

Lascia una recensione

avatar
  Subscribe  
Notificami
vitaTrentina

I nostri eventi

vitaTrentina