La riforma dei media vaticani

E' stata presentata lunedì 4 settembre la ricerca “Comunicazione e tecnologia: modelli e casi di intermedialità dinamica” elaborata dal Centro di ricerca X.Ite della Luiss per la Segreteria della Comunicazione della Santa Sede. Uno studio sulla riforma del sistema dei media della Santa Sede, voluto da mons. Dario Edoardo Viganò, prefetto del Dicastero vaticano è stato curato da Simona Romani e Paolo Peverini, intervistati dal Sir.

Quali sono le direttrici della ricerca? Quali i nuovi modelli di comunicazione integrata?Il progetto di ricerca ha avuto una durata di un anno e mezzo e si è articolato in quattro fondamentali momenti. Anzitutto, l’analisi del recente studio scientifico e applicato disponibile in tema di comunicazione integrata delle organizzazioni e di trasformazione digitale. La ricerca ha preso in considerazione i modelli più rilevanti e attuali disponibili nelle discipline di marketing, media studies e semiotica. S

econdo, l’analisi di benchmarking diretta a identificare una serie di organizzazioni di rilevanza internazionale impegnate in un processo di integrazione e trasformazione digitale della comunicazione e caratterizzate da diversi livelli di analogia (bassa, media, alta) rispetto alla Segreteria per la Comunicazione. Terzo, un multiple case study basato su una serie di interviste con key informant all’interno delle sei organizzazioni selezionate.

Ultimo punto, l’analisi qualitativa i del materiale raccolto, al fine di arrivare all’identificazione di una serie di temi-chiave in grado di rappresentare l’evoluzione della comunicazione integrata nel contesto dei media tradizionali e digitali.

Come sta procedendo, il grande processo di ripensamento e rinnovamento dei media della Santa Sede, operato dalla Segreteria per la Comunicazione?

Il processo di riforma, nei limiti di quanto abbiamo visto durante il periodo di indagine, procede in maniera strutturata e in accordo con una visione strategica di cambiamento di lungo periodo. Ci auguriamo che il progetto di ricerca, attraverso evidenze teoriche e pratiche, possa supportare attivamente il lavoro in progress. Al tempo stesso, possiamo sicuramente affermare, come ricercatori, che l’esperienza di lavoro con la Segreteria per la Comunicazione della Santa Sede potrà essere in grado di fornire una serie di interessanti spunti sia teorici che pratici al dibattito internazionale in corso sui temi di integrazione della comunicazione. Riteniamo che il rigore scientifico con cui abbiamo affrontato questo progetto ci abbia permesso di produrre un risultato che non solo sia “attivabile” da parte della Segreteria per la Comunicazione, ma che possa anche contribuire a integrare la teoria esistente su questa materia.Sergio Perugini

(AgenSir)

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