Il colore dell’accoglienza

Cosa ha a che vedere l'accoglienza con la bellezza?

Basta entrare dal cancello del Centro di Salute Mentale di Trento per farsene un'idea, dopo l'“attacco d'arte” che nel giro di una giornata ha completamente trasformato il giardino antistante l'edificio.

Ora gli alberi, già rassegnati all'autunno, si sono rivestiti di stoffe colorate, mentre dai loro rami scendono pendagli lucenti e “scacciapensieri” creati con materiali naturali. Dal vialetto parte una fila di sassi che forma sul terreno una grande spirale, accanto a ciocchi e tegole di mattone disposti ai piedi degli alberi in composizioni stellate.

Per creare queste installazioni è stata organizzata una festa estemporanea. “Ci troviamo nel giardino per trasformarlo e renderlo fantastico”, diceva l'invito. In tanti hanno risposto e nella mattinata di mercoledì 20 settembre si sono trovati in un'ottantina tra utenti del servizio di salute mentale, operatori, volontari, famigliari e amici, in rete con i servizi di Cles, Tione, Arco, Rovereto e Mezzolombado. Presenti anche gli alpini e i volontari della protezione civile che hanno organizzato il pranzo (a cui non ha voluto mancare il direttore generale dell'APSS, Paolo Bordon).

“L'iniziativa è nata dalla considerazione, che in tanti facevamo quando varcavamo il cancello, che quel luogo era un po' triste e non molto accogliente”, spiega Mila Brollo, operatrice e referente dell'iniziativa. “Ci sarebbe servito un attacco d'arte, proprio qui dove abbiamo a che fare con attacchi di tutt'altro genere, attacchi di panico, attacchi d'ansia, di rabbia… Giocando su questo abbiamo organizzato questo 'attacco d'arte' per dare vita e bellezza a un luogo frequentato da tante persone che desiderano sentirsi accolte”.

Divisi in piccoli gruppi, ognuno si è preso cura di un angolo del giardino, usando in gran parte materiali di recupero, molti dei quali portati dagli stessi artisti, veri o aspiranti, convenuti alla festa. Ognuno ha messo a disposizione qualcosa, oltre alla sua personale creatività: “È stata veramente una festa del fareassieme – conclude l'operatrice Brollo – e, a fine giornata, è stato molto piacevole veder entrare nel nostro giardino una nonna con i due nipotini, che erano stati attratti dai colori”. L'attacco d'arte è durato solo un giorno, ma l'ispirazione troverà certo altre modalità di espressione, per trasformare quel luogo e le persone che lo abitano in qualcosa di sempre più “fantastico”.

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