Sparatoria a Caldonazzo, Hoermann:”Non volevo uccidere”

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Giudiziaria. Non voleva uccidere Ivan Hoermann, voleva essere ascoltato. Lo ha ripetuto ieri in lacrime durante l’interrogatorio,  il 47enne di Mezzolombardo arrestato martedì sera dopo l’irruzione armato di pistola nello studio dei commercialisti Pola di Caldonazzo. Sequestro di persona, tentato omicidio e porto abusivo d’armi sono le accuse per le quali il pm chiede la convalida dell’arresto.

A scatenare il gesto folle dell’uomo in procinto di essere sfrattato sarebbe stata l’ennesima notifica di denaro ai creditori. Il processo si giocherà sulla traiettoria del terzo sparo di cui l’indagato non ricorda nulla e che di ha portato all’accusa di tentato omicidio. Gli accertamenti balistici dovranno confermare se Hoermann ha mirato Lora Gasperi, moglie del commercialista Rinaldo Pola, oppure se il colpo è partito accidentalmente. Non è escluso che la difesa possa valutare se richiedere una perizia psichiatrica. L’uomo dal 2008 era affetto da un disturbo psichico.

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