Sfruttamento e lavoro in nero in Valsugana

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Al limite della schiavitù: è la situazione denunciata dalla Fia Cisl in cui hanno vissuto 3 lavoratori agricoli bosniaci, assunti da una azienda di Levico.  Costretti a vivere in due roulotte fatiscenti, sporche e al freddo, dormendo per terra, con la possibilità di lavarsi solo una volta alla settimana e rigorosamente con l’acqua fredda. Sfruttati e sottopagati facevano più di 270 ore al mese di lavoro, in busta paga però ne risultavano solo 39 ore; pagate 4,50 euro. Naturalmente senza ferie pagate, permessi ed infortuni.

L’azienda agricola Levico Terme, consolidata, conosciuta e senza nessun problema economico, dovrà ora rispondere di evasione fiscale e contributiva e di una somma di circa 100 mila euro che i tre non hanno avuto come regolare retribuzione. Da valutare i danni per una situazione in cui è stata negata la dignità della persona.

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