Fondo Pedrotti, un patrimonio di tutti

Libri e curiosità della “Biblioteca generale” di Giovanni Pedrotti, che rappresenta il cuore della Biblioteca della Montagna-Sat

Pedrotti è cognome che, nell'immaginario collettivo di molti, richiama alla mente i fratelli trentini che hanno raccontato, con le loro foto, momenti importanti della storia locale, contribuendo parallelamente alla fondazione del Coro della Sat, la Società degli Alpinisti Tridentini. C'è però un altro Pedrotti, senza legame di parentela con i primi, al quale la Biblioteca della Montagna–Sat ha dedicato tra dicembre 2018 e gennaio 2019 un'esposizione temporanea, a ottant'anni dalla sua scomparsa, e verso il quale la comunità trentina tutta ha un debito di riconoscenza. E' Giovanni Pedrotti, storico e botanico, grande conoscitore e studioso delle montagne del Trentino, presidente della Sat dal 1925 al 1928.

Giovanni Pedrotti fu uno dei maggiori benefattori del sodalizio alpinistico, con il quale strinse un legame molto forte. Impegnato in varie attività patriottiche ed irredentistiche anche con Cesare Battisti e Guido Larcher, in pieno scontro tra pangermanisti ed irredentisti, elargì migliaia di fiorini per la costruzione di rifugi ed alberghi che avrebbero contribuito allo sviluppo turistico delle Dolomiti. Fu il primo a proporre l’istituzione di parchi nazionali in Trentino nel Gruppo dell’Adamello e sulle Pale di S. Martino, dove sorge il rifugio a lui dedicato.

Dagli eredi Pedrotti la Sat acquistò il palazzo che ospita ancora oggi la sede a Trento e all'atto dell'acquisto venne donata l’intera biblioteca di famiglia. Grazie ai volumi acquistati e conservati negli anni da Pedrotti, fondendo insieme il vecchio fondo alpinistico conservato dalla stessa società alpinistica, è stato possibile dare vita nel 1991 alla Biblioteca della Montagna. Una “Biblioteca Generale” che conserva il catalogo originale di tutti i volumi acquistati, le note di possesso, preziose legature dell’epoca, curiosità e libri antichi, ai quali l’esposizione curata da Daniela Pera, conservatrice di beni culturali, in collaborazione con la Biblioteca della Montagna-Sat, ha reso giustamente merito.

“E' un patrimonio per tutta la comunità – sottolinea Riccardo Decarli, bibliotecario presso la Biblioteca della Montagna – che i dirigenti della Sat hanno saputo conservare con scrupolo e dimostrato di saper apprezzare; a loro deve andare la nostra riconoscenza”.

Grazie ai 2.600 volumi che compongono il fondo Pedrotti, la Biblioteca della Montagna ha avviato importanti progetti con la collaborazione del Sistema bibliotecario trentino, con la Soprintendenza e con la Biblioteca Nazionale Marciana di Venezia per valorizzare il materiale conservato. “Non troviamo il pezzo per il bibliofilo che cerca la rarità – precisa Decarli -, ma volumi che coprono un arco temporale dal XVI al XX secolo. Sono presenti quattro cinquecentine e 200 libri antichi. Si tratta di una biblioteca generale dove confluiscono anche i romanzi della moglie di Pedrotti, per lo più in francese, e altri volumi di cultura generale. Interessanti e tutte da approfondire sono le note riportate dallo stesso Pedrotti, o le note in cui veniva registrato l’acquisto dei volumi, così come certe edizioni particolari, come “La Gerusalemme liberata” non autorizzata dal Tasso, o gli appunti che ritroviamo sui dorsi o all’interno delle opere”.

E’ su questo materiale che si concentrerà il lavoro della Biblioteca e dei suoi collaboratori, come moderni esploratori alla ricerca di nuove terre.

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