Sulla scia di Sant’Ignazio

Agli esercizi spirituali per le famiglie anche una cena speciale con il menù servito dai figli

Anche in Trentino, nella bella cornice di Fiavè, dal 28 luglio al 3 agosto si sono svolti gli “esercizi spirituali per famiglie sulla scia di Sant’Ignazio di Loyola” (EESS)”. Quinta edizione per quanto riguarda il Trentino mentre a livello nazionale questa esperienza è arrivata al ventesimo anno.

Tredici le famiglie partecipanti provenienti dal Trentino, dalla Lombardia, dal Piemonte, della Liguria, dall'Emilia Romagna, dal Friuli e dal Lazio, per un totale di cinquantacinque partecipanti senza contare le guide, gli animatori per i ragazzi e le cuoche.

L'equipe trentina formata da padre Claudio Rajola, Maria Turri e Cristina Andreolli hanno saputo aiutare le famiglie, soprattutto le coppie, a trovare dei momenti preziosi per rapportarsi tra di loro e con il Signore. Molto apprezzate sono state le meditazioni del gesuita padre Claudio, che a partire da Genesi 2,24 “Diventeranno una sola carne” (era anche il titolo degli esercizi di quest'anno), hanno saputo parlare della creazione, di conversione, di incontro con il Signore all'interno della coppia, di amore e di vocazione al matrimonio, di comunità, identità e missione nel quotidiano. Ma aldilà delle riflessioni ascoltate è stato molto apprezzato l'accompagnamento delle guide, i momenti di silenzio, la possibilità della preghiera e della messa quotidiana, la cura degli animatori nel prendersi cura dei figli, l'attenzione degli organizzatori e delle cuoche nel curare anche i più piccoli dettagli.

Molto sentita è stata la celebrazione eucaristica del giovedì sera dove le coppie hanno potuto rinnovare le promesse matrimoniali e festeggiare insieme con un menù speciale servito dai figli. Anche la proposta dell'adorazione eucaristica del mercoledì sera è stata molto apprezzata e ha visto l'alternarsi di singoli, talvolta insieme con i figli più grandi, dalla sera fino alla mattina. Ci sono stati anche dei momenti di condivisione con la comunità del paese, sia nelle celebrazioni sia nel gioco con i bambini.

“Per descrivere questa esperienza userei tre parole: gratitudine per l’accoglienza ricevuta, bellezza per la cura e l’attenzione dimostrata dagli organizzatori che ci hanno fatti sentire amati, benedizione per la riscoperta, attraverso questa esperienza, di essere una benedizione l’uno per l’altra”, sintetizza a proposito Stefano Bigi insieme alla moglie Bernadette di Milano.

vitaTrentina

Lascia una recensione

avatar
  Subscribe  
Notificami
vitaTrentina

I nostri eventi

vitaTrentina