Sabato 20 giugno l’assemblea elettiva delle Pro Loco

Il presidente uscente della Federazione Trentina delle Pro Loco e Consorzi Enrico Faes. Foto UNIPLI

C’è una nuova data per l’assemblea generale elettiva delle Pro loco trentine originariamente prevista a Calavino il 18 aprile.

L’emergenza coronavirus ha scompigliato l’agenda imponendo lo slittamento dell’appuntamento alle ore 10 di sabato 20 giugno presso la palestra comunale di Zambana. E questa è una prima confortante certezza. La seconda, che racchiude in sé un significato ben più ampio rispetto a quello delle ultime tre assise, consta nel cambio della guardia ai vertici della Federazione trentina Pro loco e loro Consorzi.

Si tratta in sostanza di eleggere i componenti del consiglio direttivo e dell’organo di controllo, ma ai convocati spettano anche i compiti di discutere e approvare il programma annuale dell’attività svolta e il relativo bilancio di previsione, di discutere e approvare il bilancio di esercizio e di fissare l’ammontare della quota associativa annuale.

La locandina dell’assemblea generale elettiva delle Pro Loco trentine

Il nuovo direttivo sarà composto da sette membri, compreso il presidente. Enrico Faes, attualmente investito di questa carica, si tira in disparte. Non sarà più lui a reggere un terzo mandato consecutivo. “Per me – risponde di getto – è un momento importante perché dopo otto anni intensissimi e davvero fruttuosi, lascerò ad altri il compito di condurre il coordinamento provinciale delle Pro loco”.

La fase di sofferta uscita dalla compagine era cominciata nel giorno in cui aveva preso avvio il percorso formativo “Mente Locale” imbastito provando ad avvicinare una ventina di candidati alla Federazione e individuando “alcuni profili interessati” a impugnarne le redini. Il pensiero dell’uscente numero uno spazia “a questo mondo surreale con le Pro loco ferme ai box”. Le loro ruote sono ferme, non macinano i consueti chilometri di feste e intrattenimenti, eppure i loro motori restano accesi, anche se non proprio su di giri. “Che tristi le nostre comunità senza l’allegria delle Pro loco – rimugina Faes – che silenziose le nostre sedi, i nostri parchi, le vie e gli angoli dei nostri paesi diventati tutto d’un tratto come delle tombe”.

Una sorta di incompletezza, nel profondo di un’emergenza tutt’altro che superata, nonostante le graduali riaperture aprano flebili spiragli di luce oltre il buio di un lockdown destinato a passare ai libri di storia. “Rimane la positività del pensiero che “tutto andrà bene” e che, a breve, si possa ritornare a farsi completare dall’attivismo del volontariato turistico”, l’auspicio proferito con parole di soppesata ragionevolezza. Anche perché nelle difficoltà le Pro loco “sanno sempre dare il meglio”.

Ragioni puramente organizzative, dovendo evitare la presenza di un numero di persone eccedente la capienza massima della palestra alla luce delle disposizioni anti Covid, vogliono la partecipazione limitata al solo delegato di ogni singola Pro loco o Consorzio. In nessun modo saranno ammessi accompagnatori o non aventi diritto di voto.

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