Tutela dei minori, dodici mesi di Servizio

Dopo il primo anno di attività arriva puntuale (in anteprima su Vita Trentina in edicola oggi) la relazione del Servizio Diocesano Tutela Minori, istituito ufficialmente il 2 aprile dello scorso anno ma avviato per volontà dell’Arcivescovo Lauro Tisi, in linea con l’orientamento della CEI, già nella primavera dell’anno precedente con apposito Tavolo di lavoro.

“Questi dodici mesi sono stati importanti – ci spiegano i responsabili  – per far conoscere all’opinione pubblica l’esistenza del Servizio specifico per la tutela dei minori e dei soggetti vulnerabili e, in particolare, per entrare in rapporto diretto con i soggetti con i quali poter collaborare sul territorio. La costruzione di questa rete, ben avviata, avrà un valore decisivo anche per impostare un buon lavoro di prevenzione”, concordano i referenti don Stefano Zeni e don Tiziano Telch, insieme alla dott.ssa Barbara Facinelli, psicologa e psicoterapeuta che da anni lavora come educatrice in ambito socioeducativo.

E’ la dott.ssa Facinelli a guidare come responsabile il Centro di Ascolto del Servizio, “luogo deputato alla raccolta di eventuali segnalazioni di abuso o sospetto abuso perpetrato nei confronti di minori o di adulti vulnerabili, anche se avvenuto lontano nel tempo. Il compito caratterizzante il Centro è quello di offrire indicazioni e consulenza alle persone coinvolte direttamente o indirettamente in tali situazioni; vi si possono quindi rivolgere coloro che vogliano segnalare un abuso o un sospetto abuso, o quanti cerchino informazioni o consulenza in relazione a qualsiasi tipo di violenza”.

“Nell’arco di questo primo anno di attività – si legge nella relazione – il Servizio si è occupato di promuovere la prevenzione e la sensibilizzazione sul tema dell’abuso all’infanzia in tutti gli ambienti della realtà diocesana”. Rientra in questo impegno la relazione tenuta da don Telch a Riva del Garda nel corso di un incontro formativo sul tema dell’abuso all’infanzia e la serata tenutasi a ottobre nell’ambito della Settimana dell’accoglienza con il titolo “Il peso della solitudine. Accoglienza e ascolto per superare l’abuso all’infanzia”, promossa in collaborazione con il gruppo LUCE dell’Associazione Auto Mutuo Aiuto AMA di Trento, con l’obiettivo di sensibilizzare le persone sui temi dell’abuso all’infanzia e di informare circa i servizi presenti sul territorio deputati all’ascolto dell’abuso subìto nell’infanzia.

Numerosi sono stati poi gli incontri tra i referenti del Servizio e l’associazione NOI Oratori, al fine di creare insieme percorsi di prevenzione, attraverso l’organizzazione di serate formative e la stesura di linee guida e prassi da utilizzare all’interno degli oratori.

Nominato ad aprile 2019, il Tavolo degli esperti (insieme ai tre referenti) è composto da tredici membri, professionisti di ambito psicologico, pedagogico, legale, sanitario e pastorale: si sono occupati di incontrare le diverse realtà del pubblico e del privato sociale del territorio trentino che si occupano di minori e tutela all’infanzia, al fine di creare rete e collaborazioni. Oltre a svolgere funzioni di supporto e consulenza dei referent, garantendo “professionalità, qualità e trasparenza”, gli esperti si sono dedicati a organizzare pacchetti formativi ad hoc da proporre alle varie realtà ecclesiali del territorio trentino; il lavoro è orientato in particolare agli animatori di oratori e strutture oratoriane sempre d’intesa con Noi Trento.

Va segnalato che l’Istituto Superiore di Scienze Religiose “Romano Guardini” di Trento ha attivato a febbraio 2020 il corso universitario, aperto anche a utenti esterni, “La realtà degli abusi: una sfida per la Chiesa e la fede”, tenuto dal professor don Gottfried Ugolini, membro del Servizio nazionale CEI.

In conclusione la relazione riferisce poi sui motivi che hanno portato sette persone a rivolgersi al Centro: una per richiedere informazioni circa il Centro stesso; una persona per chiedere informazioni circa lo stato del procedimento della sua segnalazione, due per richiedere consulenza rispetto alla gestione di dinamiche relazionali tra ragazzi e non all’interno dell’ambiente dell’oratorio;un’altra per le medesime problematiche ma in ambito oratoriale; due persone per segnalare situazioni di abuso fisico, sessuale e psichico avvenuto nel passato (una segnalazione riguardava un’altra diocesi del territorio nazionale, una segnalazione ha visto coinvolto un sacerdote diocesano defunto).

Le persone che hanno segnalato un abuso sono state informate circa i loro diritti (servizi gratuiti psicologici sul territorio, possibilità di sporgere querela presso gli organi competenti dello Stato italiano) e le varie strade percorribili; con ognuna di loro sono stati concordati e intrapresi i passi successivi, tra cui anche la segnalazione all’ordinario diocesano.

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