Un ulivo alla “De Tschiderer” per gli anziani vittime del Covid

La Messa a dimora di una pianta di ulivo a ricordo delle 47 persone decedute a causa del Covid nella struttura di via Piave

Lacrime di commozione e di nostalgia nel pomeriggio di martedì 15 giugno nel giardino dell’APSP “De Tschiderer” in via Piave a Trento per una celebrazione che ha avuto una valenza provinciale nel ricordo di tanti anziani che nelle nostre residenze sanitarie sono morti a causa del Covid-19 in questi 15 mesi. Li ha raccolti tutti l’Arcivescovo Lauro Tisi durante la preghiera di suffragio nella Messa celebrata all’aperto, sotto un sole benevolo che leniva la sofferenza degli operatori sanitari e sociosanitari che hanno accompagnato tanti anziani: ben 47 le vittime solo nella struttura cittadina, dove in molti si sono prodigati per lenire la solitudine di giornate molto difficile. E quando il cappellano padre Fausto Negrini ha citato ad uno ad uno i loro nomi non è stato facile per molti trattenere le lacrime.

“Chi vive nel cuore di chi resta, non muore”, recita la targa davanti all’ulivo piantato da uno degli ospiti, Egidio, mentre un’altra ospite, Gianna, ha fatto dono all’Arcivescovo di un’altra piccola pianta: “Ogni giorno, guardandola, penserò a voi anziani”, ha ringraziato don Lauro. Nell’omelia della Messa l’Arcivescovo ha detto che “nelle difficili settimane della pandemia qui in mezzo a voi si viveva il Vangelo dell’amore e dell’aiuto reciproco” ricordando l’impegno di tanti operatori che sono andati evangelicamente “oltre i limiti dell’orario e delle loro stesse forze, in questa Rsa come in tanti altri luoghi di cura”. Anche il direttore Alessandro Menapace ha ringraziato il personale mentre la presidente dell’APSP Eleonora Stenico ha sottolineato la dimensione della memoria e della speranza: “Dopo aver ricordato i nostri compagni di viaggio, oggi vogliamo guardare avanti con la gioia di poter tornare all’aperto a far festa”.

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