Consiglio provinciale, Ginecologia e il caso Pedri al centro delle interrogazioni

Una delle immagini di Sara Pedri rilanciate da “Chi l’ha visto?”

Tra i tanti temi trattati, come d’abitudine, durante il “question time” che ha aperto nella mattinata di oggi i lavori del Consiglio provinciale, spiccano le diverse interrogazioni dedicate al caso riguardante Sara Pedri, la ginecologa scomparsa ormai quasi quattro mesi fa, e, più in generale, alla situazione all’interno del reparto di Ginecologia dell’Ospedale Santa Chiara di Trento.

Il consigliere di FdI Claudio Cia ha infatti chiesto alla Giunta se intende attivarsi nei confronti della Commissione interna su Ginecologia del Santa Chiara affinché l’Apss chiami a deporre tutto il personale del reparto, i medici che negli ultimi cinque anni si sono dimessi (compresi quelli che hanno rinunciato alla borsa di studio o hanno lasciato pur non avendo alternative di lavoro), ma anche i familiari della dottoressa scomparsa da mesi. L’assessora Segnana ha comunicato che la commissione ha ritenuto in prima battuta di ascoltare il personale più direttamente coinvolto nell’indagine, invitando all’audizione 33 dipendenti tra medici, coordinatori, ostetriche e segretari di reparto, ma, ha concluso Segnana: “Il Direttore sanitario ha preso contatto con la famiglia della dottoressa Sara Pedri e la loro eventuale disponibilità ad essere ascoltati”. Nella replica Cia, che ha dichiarato di essere più fiducioso nella Procura che nella commissione che “continuerà a invitare e non a convocare le persone da ascoltare”, ha voluto ricordare che solo ora ci si pone il problema quando per anni sono state rivolte all’assessorato formali richieste di aiuto e segnalazioni sullo stato di disagio. E solo ora ci si muove e il personale che era chiamato a vigilare sulla situazione di Ginecologia oggi è lo stesso che compone la commissione d’indagine. Quindi è chiamato anche a giudicare il proprio operato.

Il consigliere di Onda Civica Filippo Degasperi, affermando che è giunta l’ora di individuare i responsabili della situazione che si è da tempo creata nel reparto, ha chiesto al presidente della Giunta di conoscere nel dettaglio quanti medici, ostetriche, coordinatori e infermieri hanno lasciato Ginecologia dal 2016 al 2021. L’assessora Segnana ha affermato dal 2016 al giugno 2021 le dimissioni volontarie da Ginecologia hanno riguardato 12 medici, 3 infermieri e 47 ostetriche, provando però a contestualizzare la situazione rispetto al numero di dimissioni medie dei dipendenti dell’Azienda sanitaria.

Sul tema è quindi intervenuta anche Sara Ferrari (Pd), che in merito alla tragica vicenda della scomparsa di Sara Pedri, ha chiesto all’assessora alla salute se condivida la necessità di istituire una commissione terza esterna all’Apss che possa fare chiarezza una volta per tutte sulle condizioni di lavoro interne al reparto di ginecologia dell’ospedale S. Chiara di Trento, dando garanzia di imparzialità e tutela per i dipendenti chiamati in audizione. L’assessora Segnana ha detto che prima di costituire altre commissioni si devono aspettare i risultati di quella che sta lavorando, che è in piena di attività e sta effettuando decine di audizioni. C’è quindi piena fiducia nella commissione, ma l’assessora ha detto di riservarsi passi formali a conclusione dei suoi lavori. “L’Apss”, ha aggiunto Segnana, “ha rinnovato l’impegno sui rischi di lavoro, anche quelli causati dallo stress. C’è un progetto specifico, con la metodologia Inail in base al quale il rischio nel reparto di Ginecologia è stato definito medio soprattutto a causa della rotazione del personale. In generale, il clima interno l’Apss è tra i più avanzati d’Italia e lo studio dell’Istituto Sant’Anna di Pisa ha messo i evidenza che l’Apss è in linea con le altre Aziende nazionali”.

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