Mori, nasce l’Ecomuseo Quattro Vicariati. “Ripartiamo da palazzo Salvotti e dalla nostra storia”

Conservare, restaurare, valorizzare e mettere a disposizione della comunità il patrimonio storico, artistico, popolare e naturalistico del territorio storico dei Quattro Vicariati e delle zone limitrofe. Sfidante obiettivo che, in queste settimane a Mori, sta accompagnando la nascita dell’associazione “Ecomuseo Quattro Vicariati”, primo passo di un percorso che nei prossimi tre anni porterà alla costituzione del primo Ecomuseo della Vallagarina.

In campo culturale, Mori è sempre rimasto un po’defilato”, spiega il promotore dell’iniziativa Adriano Zandonatti, artigiano gommista in pensione e volto noto nell’associazionismo locale. “Un’iniziativa di valorizzazione del nostro patrimonio culturale, nata da un gruppo di giovani, era stata stoppata dal lockdown che, invece a me, in un certo senso, ha aiutato a concretizzare le idee che mi ronzavano in testa: creare un’associazione museale, coinvolgendo persone che avessero a cuore la memoria del territorio e della civiltà contadina che, da noi, nel primo novecento ha significato principalmente baco da seta e tabacco. Come dice il nostro nome – continua Zandonatti – sarebbe bello potessimo pensarci in una dimensione sovracomunale, ma per adesso, che siamo praticamente ‘in culla’, piccolissimi, cerchiamo di muovere i primi passi sul territorio comunale”.

Montalbano domina l’abitato di Mori. Foto © Gianni Zotta

Territorio che sa “raccontarsi” anche sui social dove possono nascere – spesso e volentieri sui gruppi locali di Facebook – animate discussioni riguardo a spazi urbani abbandonati al degrado ma che, se riqualificati, potrebbero tornare utili alla comunità. A Mori, un esempio è palazzo Salvotti, di proprietà del Comune. Tremila metri quadri di superficie su tre piani, dei quali, da anni, non si sa che fare. “È la prima situazione che abbiamo individuato e sulla quale vorremmo concentrarci. Prendendo il palazzo in gestione e ristrutturandolo anche grazie alla possibilità di accedere ai Fondi Europei, si potrebbe farne una sede museale con sale di rappresentanza all’interno del quale organizzare incontri e convegni”, anticipa Adriano Zandonatti che per ora preferisce non rivelare i progetti futuri dell’associazione. “Abbiamo tante idee, anche se ora la necessità principale resta quella di trovare una sede appropriata ed idonea alle nostre finalità”.

Costituita attualmente da una ventina di soci, l’associazione “Ecomuseo Quattro Vicariati” punta naturalmente ad allargare le proprie fila. “Siamo un gruppo eterogeneo, dove convivono diverse competenze – conclude Zandonatti – e naturalmente siamo aperti e disponibili a nuove collaborazioni, coinvolgendo tutte quelle persone amanti del proprio territorio e della sua storia e che desiderano essere protagoniste. Perché, si sa, le buone idee nascono dal confronto e dal dialogo”.

Ora l’associazione inizierà un percorso che la porterà a far parte degli Enti del Terzo Settore chiedendo l’iscrizione al Registro Unico Nazionale del Terzo Settore come APS (associazione di promozione sociale) e successivamente nella Rete degli Ecomusei del Trentino.

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