Anche in Trentino lo sciopero delle bollette del Codacons

foto SIR/Marco Calvarese

Scatta anche in Trentino Alto Adige la protesta dei consumatori contro gli esorbitanti aumenti delle tariffe di luce e gas, con il Codacons che lancia lo “Sciopero delle bollette” offrendo assistenza legale agli utenti schiacciati dal caro-energia che vogliono sospendere il pagamento delle fatture.

Una iniziativa di solidarietà sociale, che si basa sulle norme del codice civile e sulla Costituzione Italiana, e tesa a consentire alle famiglie che hanno difficoltà economiche di sospendere in questo momento di emergenza il pagamento delle bollette versando solo parzialmente gli importi delle fatture, in virtù della causa di forza maggiore e sulla base delle disposizioni del nostro codice civile. L’art. 1256 c.c. prevede infatti che “L’obbligazione si estingue quando, per una causa non imputabile al debitore, la prestazione diventa impossibile. Se l’impossibilità è solo temporanea, il debitore finché essa perdura, non è responsabile del ritardo nell’adempimento”.

Dal primo ottobre infatti si rischia per il gas il “raddoppio delle bollette” e per l’energia elettrica un aumento vertiginoso dei costi poiché il prezzo medio unico nazionale arriva a 300 euro a Megawattora per una spesa annua che aumenterà del 178% in 2 anni. Secondo l’Ircaf “se si sommano le bolletta di gas e energia 2022, il costo annuo della famiglia tipo è pari a 3.454,5 euro”.

L’associazione di tutela dei consumatori spiega quindi che gli utenti del Trentino Alto Adige, a partire da oggi, potranno scaricare sul sito del Codacons un modulo da inviare alla propria società di fornitura di gas e luce, in cui si comunica formalmente di essere costretti a sospendere il pagamento integrale della bolletta, provvedendo al pagamento della fattura in modo parziale, versando cioè un acconto pari al 20% della bolletta, in quanto impossibilitati a sostenere l’importo maggiorato delle utenze – spiega l’associazione – Ciò anche sulla base dei principi correttezza, buona fede e solidarietà sociale, considerato che sui contratti a prestazioni corrispettive, la giurisprudenza prevede e riconosce l’esistenza di un “dovere di solidarietà” nei rapporti intersoggettivi (articolo 2 Costituzione).

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