A pranzo al Punto d’Incontro: con i senza dimora anche il vescovo Lauro

Un pranzo fuori dall’ordinario, quello che oggi, nell’ambito della Settimana dell’Accoglienza, è stato organizzato al Punto d’Incontro di Trento: allo stesso tavolo si sono seduti infatti Senza Dimora, Amministratori, Esponenti della società civile e del mondo della solidarietà, per dialogare sui temi dell’accoglienza, per conoscere il punto di vista di chi vive la città ai margini e per fare il punto sulle sfide dell’imminente inverno.

Presenti l’arcivescovo di Trento, don Lauro Tisi, l’assessora alle politiche sociali del Comune di Trento Chiara Maule, la presidente di Con.Solida Serenella Cipriani in rappresentanza della Federazione trentina della Cooperazione, Stefano Trainotti di Aquila Basket e il presidente di CNCA Trentino Alto Adige Claudio Bassetti.

Il presidente della Cooperativa Punto d’Incontro Osvaldo Filosi ha ribadito la necessità di rinnovare il patto tra le istituzioni per tenere alta l’attenzione nei confronti delle persone più fragili e di quanto accade in strada, in vista di un inverno che si annuncia difficile anche per la mensa di via Travai e i suoi laboratori. “L’aumento dei costi energetici, l’aumento dei prezzi delle materie prime, la fatica del lavoro di accoglienza, la carenza di spazi, rischiano di spingere ancora più ai margini le persone che vivono in strada” ha ribadito Filosi: “le incertezze si sommano alle difficoltà dei richiedenti asilo in attesa del riconoscimento”.

Sono 230 le persone richiedenti protezione internazionale costrette a vivere sotto i ponti, in strada, mettendo a rischio la propria vita, schiacciate dalla burocrazia sempre più esasperante. C’è poi la questione dei lavoratori poveri: persone con contratti precari e ad intermittenza, che non riescono ad avere la forza economica per uscire dalla difficoltà, da una situazione che li condanna a vivere in strada.

La presenza sul territorio cittadino di persone in stato di grave marginalità sociale e precarietà abitativa pone questioni importanti, oltre che in merito alla tutela della dignità delle persone, anche alla loro stessa sopravvivenza.

Il Vescovo Tisi ha ribadito l’importanza di uscire una volta per tutte dalla gestione last minute dell’Emergenza Freddo, la necessità di trovare una soluzione sistemica alla presenza dei richiedenti asilo: “Senza migranti – ha detto Don Lauro, noi non andiamo avanti”. “I numeri che riguardano la povertà sono solo la punta dell’iceberg – ha proseguito Tisi – il fenomeno è molto più vasto, dobbiamo farci carico, anche sotto il profilo economico, di questa situazione”.

L’assessora alle politiche sociali del Comune di Trento Chiara Maule ha chiarito che il Comune “non è intenzionato fare un passo indietro rispetto a questi temi né rinunciare alla rete di supporto per chi vive in strada. La città di Trento ha una lunga storia di accoglienza e di attenzione nei confronti di chi vive ai margini”. Claudio Bassetti, presidente di CNCA Trentino Alto Adige, ha ricordato che fu proprio il fondatore del Punto d’Incontro, don Dante Clauser, assieme a Don Ciotti e tanti altri a dare vita, 40 anni fa, al Coordinamento Nazionale delle Comunità di Accoglienza. Un’accoglienza che deve poter continuare a nutrire la Comunità, attraverso l’ascolto, la relazione, a fronte delle incertezze e del progressivo impaurimento della società.

Il Punto d’Incontro da più di 40 anni rappresenta un osservatorio privilegiato, in grado di rilevare, per tempo, disagi e problematiche vissute dalle persone senza dimora. La mensa di via Travai è rimasta sempre aperta, anche durante le fasi più critiche dell’emergenza sanitaria, registrando un progressivo inasprimento delle condizioni di vita di chi è in strada. Le storie che vengono raccolte dagli operatori del Punto parlano di situazioni di crescente disagio fisico e mentale, di un’età media in forte ribasso.

Al 30 settembre 2022 si sono rivolte al Punto d’Incontro 712 persone provenienti da 44 paesi del mondo. Di queste 712 persone, 375 sono nuovi arrivi (rispetto al 2021). Numerosi i giovani, soprattutto richiedenti asilo; in aumento la fascia di età sotto i 40 anni. Circa 31.983 i pasti serviti, con una media di 160 presenze al giorno per il pranzo. Ma non c’è solo la mensa e il laboratorio: il Punto d’Incontro in questo periodo ha garantito ai propri utenti la possibilità di fare 3298 docce e un migliaio di lavatrici oltre alla consulenza burocratica, legale e sanitaria (grazie alla collaborazione con i medici del Gr.is).

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