Un pensiero di Maria Teresa ad un anno dalla morte

Maria Teresa Pontara Pederiva durante una conferenza per la presentazione di un libro

E’ trascorso un anno dalla scomparsa della nostra cara collaboratrice Maria Teresa Pontara Pederiva, morta il 18 novembre dopo una malattia lunga affrontata con fede che non l’ha mai sottratta dall’attenzione alla famiglia, alla comunità parrocchiale di Villazzano (che la ricorda domani sabato 19 novembre nella Santa Messa delle ore 19 con il suo coro) e anche al servizio giornalistico per Vita Trentina e altre testate diocesane. Ci sembra ancora di risentire le sue amichevoli telefonate, le visite in redazione a controllare le bozze o le lunghe mail ricche di spunti anche critici, come avevamo ricordato con riconoscenza  nell’articolo all’indomani della sua morte, e anche di fiducia in un rinnovamento nella Chiesa in particolare sui temi dell’ecologia integrale, dell’ecumenismo e del genio femminile.

Oggi riprendiamo un suo pensiero in pieno Covid, a commento della preghiera del Papa in piazza San Pietro: “Tutti nella stessa barca: sì tutti insieme, il mio destino è quello di tutti, il mio comportamento è ciò che può aiutare o danneggiare gli altri, che sono miei fratelli, unica famiglia umana – scriveva allora Maria Teresa – . Non sono belle parole per accettare la “chiusura” in casa di queste settimane, si tratta di una realtà su cui riflettere proprio in questi giorni di “tempo libero”. Soprattutto se, almeno per alcuni, questo concetto si rivela essere una novità. Perché dovevamo saperlo anche prima che ogni nostra azione si ripercuote fino a molto lontano e, per fare un esempio, l’atmosfera è di tutti, non solo di qualcuno (più fortunato?). E, se siamo chiamati a remare insieme, questo significa lasciare l’auto in garage per non contribuire all’inquinamento, o non prendere un aereo per un viaggio di vacanza, dal momento che già troppi vi sono costretti per lavoro e, se si va a vedere di aerei che solcano i cieli, inquinando oltre misura, ce n’è già un numero esagerato, ad ogni ora del dì e della notte”.

Ai famigliari la vicinanza di tutta la compagine di Vita Trentina, dei giornalisti dell’UCSI, del Centro Famiglia, di tanti colleghi del mondo della scuola e della famiglia francescana trentina.

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