“Il Welfare territoriale è di tutti”: dalla sanità all’emergenza abitativa, sabato l’assemblea a Trento

Sono molte le richieste lanciate in vista dell’assemblea pubblica che si terrà sabato 3 dicembre alle 15 a Palazzo della Regione, a Trento, “Il Welfare territoriale è di tutti”. Tutte le realtà che hanno aderito all’appello chiedono “una programmazione complessiva, secondo principi di appropriatezza e qualità delle cure, che dia certezza dei livelli essenziali di assistenza, a partire dai servizi territoriali di prossimità e dall’integrazione socio sanitaria, con l’attuazione originale ed inclusiva del DM 77 e del Pnrr”.

“Vanno arginate – si legge anche nell’appello – la deriva verso la privatizzazione dei servizi e la fuga di personale, investendo in possibilità di sviluppo professionale e adeguando i contratti, compresi quelli dei lavoratori delle cooperative sociali; serve ripensare il ruolo delle Rsa, potenziare e stratificare ulteriormente l’offerta di servizi per gli anziani, investendo in prevenzione e invecchiamento attivo; infine vanno date risposte ai crescenti bisogni sociali della popolazione più debole, vanno garantite politiche di inclusione per i cittadini stranieri e rese più efficaci le politiche per la casa e per la natalità, superando bonus e iniziative spot”.

Viene chiesta una “strategia condivisa promossa dal Governo provinciale dentro la quale tutti gli attori del welfare possano riconoscersi”. Ed è in particolare la sanità trentina che, sottolinea l’appello, “sembra in crescente difficoltà nel far dronte ai bisogni di salute della popolazione, e mancano risposte adeguate tanto negli ospedali, quanto sul territorio e nelle Rsa. È solo grazie al prodigarsi dei lavoratori della sanità e del sociale se il sistema socio sanitario trentino ancora sta reggendo”.

Nel manifesto vengono citati anche i dati di C.R.E.A. Sanità sulle performance dei servizi sanitari regionali del 2019, che “ci vedono perdere quattro posizioni (passando dal 1° al 5° posto), mentre quelli di Agenas restituiscono un quadro preoccupante sulle prestazioni sanitarie del 2021, in particolare in campo oncologico, dove in tre anni il Trentino è peggiorato più di tutti gli altri territori del Paese nei tempi di risposta alle richieste di visite specialistiche e di presa in carico per gli interventi chirurgici. Tutti i servizi, i reparti ospedalieri, le Apsp, il territorio sono sempre più in difficoltà”, prosegue l’appello.

Come noto, nel settore della sanità “mancano professionisti” e “non vi è la capacità reale di trattenerli e attrarne di nuovi e questo mina la tenuta del sistema sanitario pubblico”. “Molti – riporta l’appello – fuggono nel privato o verso altre regioni. Gli operatori del Terzo Settore, sulle spalle dei quali si regge gran parte del sistema di assistenza territoriale, subiscono un gap retributivo ormai insostenibile e il personale fugge in altri ambiti mentre i servizi rischiano di contrarsi”.

A questo, riporta il manifesto, si aggiunge l’emergenza abitativa di cui si parla da mesi in Trentino. “Serve una svolta di metodo – conclude quindil’appello -: una situazione complessa come quella che sta attraversando il nostro welfare necessita di una sorta di Stati generali che permettano un confronto permanente tra tutte le parti in causa: Provincia, Apss, Consulte, Ordini professionali, sindacati, Upipa, terzo settore, Università, associazionismo. Un luogo dove confrontarsi e addivenire a soluzioni condivise”.

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