Nei comuni di Arco, Riva del Garda e Nago-Torbole si è celebrato il 79° anniversario dei Martiri

Mercoledì 28 giugno si è onorata la memoria della tragedia risalente all’estate del 1944, quando alcune decine di militari delle SS, su ordine del maggiore Rudolf Tyrolf (comandante della polizia tedesca di Bolzano), eseguirono una spietata azione repressiva: tra Riva del Garda, Arco, Nago e Torbole furono assassinate undici persone e compiuti arresti e torture. Il ricordo di quell’orrore rimane vivo nelle comunità dell’Alto Garda, che da tempo ne celebrano la memoria in modo congiunto.

La giornata di commemorazione è iniziata al mattino a Riva del Garda con i rintocchi della Renga, la campana della torre civica Apponale, alle 8, tra presenti il sindaco Cristina Santi, la Giunta municipale e una rappresentanza del Consiglio comunale con il presidente Salvatore Mamone, oltre a una rappresentanza delle forze dell’ordine e della associazioni combattentistiche e d’arma, presenti inoltre alcuni ex partigiani e parenti delle vittime. Presenti anche due ex sindaci, Bruno Santi e Claudio Molinari. L’iniziativa è nata dalla proposta di un gruppo di cittadini rivani, accolta all’unanimità dal Consiglio comunale nel settembre del 2003. Come consuetudine, ai rintocchi della torre civica ha fatto seguito la deposizione delle corone di alloro alla lapide nella loggia pretoria, alla stele al parco della Libertà e al sacrario dei Caduti al cimitero del Grez. Inoltre, delegazioni del Comune hanno deposto corone di alloro ai tre cippi intitolati a Enrico Meroni, Eugenio Impera e Gastone Franchetti.

La cerimonia congiunta ad Arco si è tenuta in serata, alle 20.30 con le onoranze alla stele dei Martiri, all’interno del municipio, a cui hanno preso parte i sindaci di Arco Alessandro Betta, di Riva del Garda Cristina Santi e di Nago-Torbole Gianni Morandi, con le rappresentanze delle Giunte e dei Consigli dei tre Comuni, della Comunità di Valle, della Polizia locale, delle forze dell’ordine, dei vigili del fuoco, dei gruppi dell’Associazione Nazionale Alpini, dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia, del Nucleo Volontari Alpini e delle associazioni combattentistiche e d’arma. Presenti anche i sindaci di Drena Giovanna Chiarani e di Garniga Terme Valerio Linardi, e il presidente del Consiglio comunale di Riva del Garda Salvatore Mamone.

A seguire il corteo si è diretto nel piazzale Segantini per il concerto della Fanfara del 3° Reggimento dei Carabinieri «Lombardia» diretta dal maresciallo capo Andrea Bagnolo.

Prima del concerto, l’intervento del sindaco Alessandro Betta: «La nostra comunità è qui per ricordare i Martiri del 28 giugno 1944, una ricorrenza profondamente sentita dalla nostra comunità. L’orrore di quel giorno e l’orrore dei giorni immediatamente seguenti hanno lasciato un segno indelebile nelle coscienze delle cittadine e dei cittadini di quel tempo, che si è tramandato fino ai nostri giorni. Celebriamo oggi il coraggio e l’abnegazione di coloro che si sacrificarono per lasciare alle generazioni successive un mondo migliore. Il seme da cui germogliò la nostra Repubblica, uno Stato di diritto garante delle libertà civili e personali, tutore di coloro che sono fragili. Il momento in cui la lotta per la Liberazione prese forza fu il più buio della nostra storia moderna, si viveva nel terrore, niente era sicuro e sacro, nemmeno la giustizia e nemmeno la vita, era il tempo in cui dei ragazzi potevano essere uccisi nei loro letti, padri di famiglia sequestrati e torturati per aver protetto i loro figli, uomini delle istituzioni uccisi nelle sedi delle autorità che rappresentavano. Da pagine così nere, da questa storia di occupazione e di violenza, di dittatura e di morte è nata questa nostra bellissima storia di impegno civile. Il desiderio di dire basta, di garantire alle generazioni future un mondo migliore ha trovato quindi forza in quell’orrore per il coraggio di chi si è opposto con determinazione e coraggio, fino al sacrificio della vita. Anno dopo anno noi portiamo rispetto, onore e soprattutto riconoscenza a queste persone, grazie a loro noi abbiamo potuto godere di una condizione di libertà, di sicurezza e di pace per lunghi decenni. Ma la riconoscenza non può bastare, serve anche l’impegno, l’impegno per la comunità, per costruire un futuro in cui abbiamo le stesse certezze e le stesse garanzie che i nostri padri e le nostre madri hanno garantito a noi. È un imperativo morale. Dobbiamo imparare da loro e pensare con il noi anziché ragionare come individui singoli, dobbiamo imparare a pensare non solo a quella che è oggi la nostra nazione ma anche a come dovrà essere in futuro, per i nostri figli e per i figli dei nostri figli. Dobbiamo imparare da questo esempio, dal loro esempio a fare quello che è giusto per la comunità, anche se non ci conviene. Il tempo della Resistenza, della lotta partigiana è per noi un monito: non dobbiamo, non possiamo perdere quanto abbiamo guadagnato con lo sforzo e il sacrificio di coloro che hanno perso la vita per gli ideali di libertà e di giustizia, è nostro dovere conservarli e portare avanti quanto abbiamo ricevuto, e se possibile anche migliorarlo. Onoriamo in questa serata tutti i Martiri del 28 giugno 1944, in particolare tanti nostri concittadini di Arco. Nago-Torbole e Riva del Garda che caddero combattendo per una Stato migliore. Poi vogliamo ricordare una vittima che si trovava a Riva, per ragioni di servizio, come carabiniere, Antonio Gambaretto, morto lontano da casa per difendere questo stesso ideale, insignito della medaglia d’oro al valor militare. È un omaggio alla Fanfara del 3° Reggimento dei Carabinieri “Lombardia”, è per tutti loro, per il loro coraggio, per la loro generosità, per l’abnegazione con cui si sono sacrificati pensando al bene comune. Non dobbiamo mai dimenticarlo».

Hanno poi preso la parola il viceprefetto di Trento Massimo Di Donato, il comandante della Legione Carabinieri Trentino-Alto Adige, il generale di brigata Roberto Riccardi, il presidente dell’Anpi trentina Mario Cossali e il comandante provinciale dei Carabinieri di Trento, il colonnello Matteo Ederle.

Quindi, il concerto della Fanfara dei Carabinieri, che ha aperto con «La fedelissima», la marcia d’ordinanza dell’Arma, cui hanno fatto seguito l’ouverture del Barbiere di Siviglia, l’arrangiamento sinfonico del Silenzio, un pezzo del Mo. Bagnolo dedicato ai dispersi di tutte le guerre, «Fanfare for Nobody», la marcia militare «Radetzky» di Strauss, il «Va pensiero», un medley di Chick Corea dal titolo «A Night in Corea», un brano fusion di Joe Zawinul dal titolo «Birdland», di George Gershwin «Summertime», la colonna sonora di Ennio Morricone per il film «Per un pugno di dollari» e un brano di Leroy Anderson dal titolo «The Typewriter». In conclusione, è stato suonato l’Inno al Trentino e l’Inno Nazionale.

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Ho partecipato alla cerimonia del 28 Giugno u.s.. ad Arco quale invitato in quanto parente ma anche in quanto ho indossato la stessa uniforme del brigadiere Antonio Gambaretto. Ringrazio gli organizzatori nonché le autorità per l’iniziativa che da anni viene riproposta. Ciò dimostra la sensibilità dimostrata da parte di quella comunità intera e auspico venga riproposta ancora affinché anche le nuove generazione comprendano e ricordino ciò che è successo in quelle terre ma anche in altre parti d’Italia durante il 2° conflitto mondiale.

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