UploadSounds 2023 premia i trentini Carpa e Hålo

Carpa – Foto Elisa Vettori

Sono gli altoatesini Alex the Judge and the forbidden fruits i vincitori della quindicesima edizione del contest di UploadSounds. L’atteso verdetto è arrivato dopo il lungo pomeriggio di audizioni, che si sono svolte a porte chiuse allo Smart Lab di Rovereto sabato 25 novembre, durante il quale si sono esibiti i 12 finalisti, selezionati tra i 100 che quest’anno si sono iscritti al concorso dedicato ai più interessanti progetti musicali under 35 di Trentino, Alto Adige e Tirolo.

Alex the Judge and the forbidden fruits ha avuto la meglio dopo una lunga sfida a suon di note e musica, davanti ad una giuria composta da importanti professionisti del settore, presieduta quest’anno da Barbara Santi, giornalista di Rumore Magazine.

Alex the Judge and the forbidden fruits è un progetto che ruota attorno alla figura di Alex Richter, artista di Bressanone da diversi anni attivo nella scena musicale altoatesina. Dopo aver pubblicato i suoi primi brani come solista, assieme al produttore Fabian Pichler ha lanciato le “Fruity sessions”, con l’obiettivo di avvicinare attraverso la dimensione live la scena musicale dell’Alto Adige. Con i suoi Forbidden fruits ha dato vita ad un progetto che si muove nell’ambito dell’hip-hop/RnB sperimentale, toccando generi come jazz, funk, lo-fi, neo soul, pop e trap, che a ottobre ha dato alle stampe il primo EP, dal titolo “Shapeshifter”. La sua band è composta da Alexander Richter alla voce, Valentin Gasser al sassofono e alla tastiera, Valentin  Taschler al basso, Manuel  Pichler alla batteria e Fabian Pichler alla chitarra.

Al secondo posto si classifica Fanchi, rapper e cantautore che, dopo aver fatto parte di vari progetti musicali, nel 2019 fonda il suo progetto solista pubblicando l’EP “Undici”. Nel 2020, durante la pandemia, dà alle stampe “Tempura Live EP”, per arrivare alla pubblicazione dell’album “BLU”, prodotto da Thomas Traversa, dalle sonorità R’n’B, Hip Hop e Reggae. Sul terzo gradino del podio infine, si posiziona Carpa, nome d’arte di Nicolò Carpita. Roveretano classe 1999, ha iniziato la sua carriera musicale nel 2018 con il collettivo hip hop trentino Urban Therapy. Risale allo stesso anno il suo primo singolo, “Street heart” a cui segue il suo primo album ufficiale, “Pesce fuor d’acqua”. Negli ultimi anni ha inoltre stretto una forte collaborazione con il rapper/dj campano Black Phillip. Ad aggiudicarsi il premio destinato al miglior progetto under 21 sono invece gli Hålo, 48 anni in tre, gruppo alternative rock nato nell’ottobre del 2022 e composto da Andrea Scantamburlo alla voce e alla chitarra, Gabriele Viviani al basso e Cristiano Torresani alla batteria, che nel 2023 è stato selezionato per l’Upload School, grazie alla quale ha prodotto il pezzo “New Begin”.

I quattro progetti vincitori sono stati premiati sul palco dello Smart Lab, dove in serata è successivamente andata in scena la grande festa finale di questa edizione di UploadSounds, con il concerto di Johnny Mox, che ha portato a Rovereto per la prima volta il suo nuovo “Anni Venti”, e il dj set di Fabrizio Mammarella.

Importante anche quest’anno il valore dei riconoscimenti assegnati ai primi  classificati, con un montepremi di ben 15 mila euro, da destinare, attraverso servizi e mirati, alla crescita professionale e musicale dei rispettivi progetti musicali. A Alex the Judge and the forbidden fruits, primi classificati, vanno 7 mila euro, 3500 euro per il secondo e per il miglior under 21, infine 2000 per il terzo classificato. 

“In passato mi è già capitato di fare parte della giuria per concorsi simili, ma parliamo di altri anni. Ultimamente ci sono sempre meno situazioni di questo genere, ed è sempre bello finirci, perché si esce un po’ dal proprio guscio”, ha commentato Barbara Santi, che ha presieduto la giuria durante le audizioni. In un mondo in cui le grandi case discografiche scelgono perlopiù nomi presi dai talent, questi concorsi sono un buon mezzo per stanare qualcosa di diverso, di meno patinato, di meno canonico, e per ritrovare la dimensione umana. Si vive troppo nel mondo virtuale, mentre qui c’è la possibilità per gli artisti di confrontarsi con persone che hanno un’esperienza maggiore nell’ambito, sia per noi giurati di ascoltare un soundcheck, di farci scendere due lacrime durante una canzone, di emozionarci, perché la musica è prima di tutto una passione”.

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