In Vaticano si apre l’incontro mondiale sulla “protezione dei minori” e alcune diocesi italiane hanno aperto appositi servizi di prevenzione. Anche la Chiesa di Trento si sta attivando con decisione

E’ un’iniziativa senza precedenti nella lotta agli abusi commessi sui minori il summit vaticano che da giovedì vedrà riuniti 190 responsabili delle Chiese locali di tutto il mondo (vescovi e arcivescovi, ma anche capi delle Chiese orientali e superiori dei religiosi e delle religiose) in risposta alla lettera del Papa che chiede di affrontare senza indugi questo triste fenomeno. Ampio spazio sarà riservato anche alle testimonianze dirette delle vittime degli abusi e dei loro familiari, a conferma della determinazione a mettersi “dalla parte dei minori”.

La linea della “tolleranza zero” e della sensibilizzazione delle comunità ha trovato negli ultimi mesi una risposta anche nella Chiesa italiana con l’attivazione del Servizio nazionale per la tutela dei minori e degli adulti vulnerabili.

Nella scia della diocesi di Bolzano-Bressanone (vedi anche pag. 24),che ha aperto uno sportello di ascolto già nel 2010 e può contare su un gruppo di esperti qualificati, si stanno muovendo altre realtà regionali, come l’Emilia Romagna e la Sardegna. Come sintetizza un documentato servizio dell’ultimo numero della rivista Il Regno fra le diocesi più attive ci sono Bergamo, dove è stato istituito un Servizio Diocesano Tutela Minori e dove è stato redatto un vademecum di buone prassi di prevenzione e tutela dei minori in parrocchia e Milano dove sta avviando la sua attività un’apposita commissione.

Anche la nostra diocesi viene citata perché un progetto è in corso di elaborazione per volontà dell’Arcivescovo Lauro Tisi ed è stato posto all’attenzione dei sacerdoti trentini nella loro Settimana di Aggiornamento. E’ stato interessato e consultato anche il Consiglio Pastorale diocesano nell’ultima riunione affinché l’iniziativa – non appena definitiva nei dettagli – possa trovare attenzione e ricaduta anche nelle realtà locali.