Nuove camelie

NUOVE CAMELIE. La camelia (Camelia synensis, Camelia sassanqua) si può propagare per seme o per talea. La prima forma di moltiplicazione è piuttosto laboriosa, ma soprattutto lunga. Per avere una nuova pianta fiorita passano da 5 a 7 anni.

La talea è una tecnica più pratica e semplice: permette di avere nuove piante nell’arco di 2-3 anni.

Il periodo ottimale per eseguire la talea di camelia è da metà giugno a metà luglio, momento in cui si preleveranno i germogli nati a primavera che sono in fase di lignificazione. In questo periodo infatti il legno sta virando di colore, passando dal verde al marrone chiaro.

Le talee, lunghe 10-15 cm., vanno affondate in terriccio universale misto a sbbia fine, fresco e fertile, mantenuto costantemente umido e collocate in zona di semiombra. La radicazione completa si avrà dopo 3-4 mesi, quindi ad autunno inoltrato.

S.O.S FORMICHE. Per liberarsi delle formiche in giardino esistono metodi naturali come l’incremento dei loro nemici (uccelli, rospi, lucertole, ragni e galline nane), oppure fisici come la distruzione del nido da farsi con acqua bollente a primavera quando è ancora piccolo e poco numeroso. Eventualmente traslocarlo ponendovi sopra un vaso capovolto che verrà scelto come nuova dimora dal’intera colonia. Per evitare l’avvicinamento alle case o poggioli creare barriere polverulenti fatte di borotalco o litotamnio, polvere di gesso o cenere o annaffiate la zona interessata con del decotto di assenzio. Vanno bene anche spugne imbevute di acqua zuccherata per catturare nelle zone di passaggio le operaie, mentre l’infestazione cessa con la morte della regina. In casa è basilare mantenere la pulizia, tappare e sigillare ogni fessura che funga da accesso. Vengono attirate anche da barattoli contenenti una miscela di miele, melassa e lievito fresco che causa la morte prima delle operaie, poi delle larve e quindi della regina. Buoni attraenti sono anche il borace, il piretro e il pepe. Per impedire la risalita lungo i tronchi degli alberi da frutto rivestirete la corteccia di nastro biadesivo, velcro o nastro di carta spalmato di vischio.

IL MAL BIANCO. Il mal bianco è così chiamato perché forma una patina biancastra sulla pagina superiore delle foglie di piante ornamentali (ligustro, lauro), da fiore ( rose, dalie) e da frutto (melo, vite, drupacee). Colpisce foglie, germogli e frutti in uguale misura con la patina bianca, farinosa e polverulenta. Le parti colpite assumono colorazione bronzea e quindi seccano. Le foglie cadono precocemente, i frutti crescono poco e si deformano. Fa la sua comparsa a primavera e le infezioni, se non controllate continuano fino all’autunno. Lo sviluppo del fungo é favorito da un clima caldo e asciutto. La difesa delle piante è piuttosto semplice purché si intervenga per tempo in via preventiva con miscela a base di zolfi colloidali o curativa con prodotti antioidici specifici ad azione sistemica o translaminare. I danni sono estetici sulle ornamentali e anche produttivi su quelle da frutto, soprattutto uva e mele.

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