Antonio Tabucchi con le illustrazioni di Simona Mulazzani

“Buchettino”

Feltrinelli, 2018

24 p., € 14,00

Età di lettura: da 5 anni

Le narrazioni tradizionali hanno sempre il loro fascino. Si leggono nelle raccolte, trasformate si ritrovano, a volte, proposte sotto forma di cartoni animati, di solito si ricordano raccontate dai nonni. Tante versioni diverse di un unico nucleo narrativo, quel nucleo in cui si annida la forza della storia. Anche grandi autori per adulti e bambini si sono cimentati nella scrittura e/o riscrittura di storie popolari, sia per uno scopo di studio e di ricerca, come fece, per esempio, Italo Calvino, che con la sua raccolta “Fiabe Italiane” ha salvato dall’oblio molti racconti. Sia per la voglia di riportare in vita i tempi passati dell’infanzia. E questo è il caso di “Buchettino” (Feltrinelli), la novella toscana rielaborata da Antonio Tabucchi che, custodita tra gli altri scritti del suo archivio personale, è rimasta, fino ad ora, inedita.

La storia di Buchettino viene generalmente avvicinata a quella molto più conosciuta di Pollicino, nella versione di Perrault. In realtà sono due storie piuttosto diverse. In entrambe ci sono un bambino molto piccolo e un gigante che vuole mangiarselo, e, in entrambe, l’astuzia del piccolo riesce a vincere la forza bruta del grande. Le somiglianze, però, finiscono qui. Nella storia di Buchettino che ci racconta Tabucchi, ci sono una mamma povera, un soldino, un albero di fichi e un pentolone di acqua bollente. A voi leggere come questi elementi si combinano. Qui solo la considerazione che le parole di un grande autore come Tabucchi combinate alle immagini di una bravissima illustratrice come Simona Mulazzani, non potevano che dar vita a un albo illustrato di qualità. Un libro che si adatta bene sia alla lettura autonoma dei piccoli lettori che muovono i primi passi da soli, sia ad una lettura ad alta voce per divertire i più piccoli.