La campana suona ancora

Dall'Assemblea diocesana un incoraggiamento per affrontare le prove dell'oggi. Mons. Bressan ha annunciato le giornate sinodali

L'icona biblica dei due di Emmaus con le loro speranze commentate dal biblista don Stefano Zeni (la sintesi in questa pagina) ha segnato l'assemblea diocesana di sabato 20 settembre all'auditorium Santa Chiara. “In quei discepoli smarriti e poi accompagnati da Gesù rivedo la condizione di molti di noi, operatori pastorali”, confessava una catechista fiemmese nella video-inchiesta dal titolo “Perchè suona la campana” (realizzato congiuntamente da Vita Trentina Editrice e Telepace Trento con l'Ufficio Comunicazioni Sociali) in cui Piergiorgio Franceschini ha raccolto le riflessioni spontanee di tanti laici in tre diverse unità pastorali della diocesi (Vallarsa, Tuenno, Fiemme) a partire dalla giornata tipo di un dinamico pluriparroco, don Francesco Scarin: “Cerco di vivere ogni giorno come fosse il primo, l'ultimo e l'unico” ha confessato “saltando” in macchina tra una parrocchia e l'altra. Ci vuole “il coraggio nei piedi”, come suggeriva la colonna sonora creata da Mattia Civico per la recente route Agesci. Anche in realtà piccole – come Camposilvano di Vallarsa, 44 residenti – la campanella suona ancora, quando ci sono laici responsabili che tengono vivo l'ascolto della Parola. E così nelle Unità pastorali, anche in quelle in via di formazione, dove l'esigenza del “fare assieme” fa scaturire spesso delle sorgenti nascoste.

“Ne ho tratto molti motivi di speranza per la Chiesa di Trento, la conferma che il Risorto ci sorprende sempre, ci precede e ci accompagna”, osservava il vicario generale mons. Lauro Tisi, invitando a continuare a scommettere sulla collaborazione: tra parrocchie, nelle Unità pastorali nuove e meno nuove, tra laici e anche fra preti, visto che in tutte e tre le realtà raccontate nel video si sta realizzando un bell'esempio di fraternità sacerdotale.

Anche il dibattito in sala, sollecitato dalla responsabile del coordinamento pastorale Cecilia Niccolini, ha lasciato prevalere i smotivi di speranza rispetto alle lamentazioni: “Me ne torno a casa incoraggiata, per ripartire dalla Parola ma anche da un impegno rinnovato nella qualità delle relazioni”, è stata la nota comune delle circa venti persone intervenute, per lo più donne. Qualche richiamo non è mancato: a considerare prioritario il rapporto con le famiglie, anche quelle meno solide; a valorizzare i preti anziani come collaboratori nella pastorale, a curare il ministero della predicazione, secondo l'esempio del Papa a Santa Marta, a insistere nella proposta dei gruppi biblici o della Parola. Si è sentita anche la voce di un ex prete che “si è sentito riaccolto dalla comunità cristiana”, di una religiosa che invitava i sacerdoti a non disperdere in “rigagnoli” con la predicazione la fonte della Parola di Dio, di un laico che suggeriva ai parroci di affidare un mandato preciso ai singoli laici, evitando che si improvvisino.

Una “vitalità” sottolineata al termine anche da mons. Bressan che, ricordando che “siamo sempre in cammino”, ha valorizzato le numerose proposte sfornate per il prossimo anno dai centri pastorali. Ha annunciato che saranno dedicate ad approfondire la realtà presente e future della Unità pastorale le tre Assemblee sinodali previste per il 21 e 22 novembre al Centro Mariapoli di Cadine e poi il 28 febbraio: vi parteciperanno i membri del Consiglio Pastorale Diocesano, del Consiglio presbiterale ed altri invitati. Ha indicato poi l'appuntamento del Convegno Ecclesiale Nazionale di Firenze nel 2015 e il prossimo Sinodo dei Vescovi, per il quale anche la Chiesa trentina (vedi sopra) si raccoglie in preghiera domenica 28 settembre.

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