Come una bancarella

Un’altra di belle dalle nostre parti. Già da qualche anno noto che è in uso nelle nostre chiese una prassi assai discutibile. Hai qualcosa da far ritrovare al parroco e non vuoi che vada perduto? Basta metterlo sull’altare dove arriverà a celebrare! Il materiale per la giornata X, il manifesto e i volantini per una serata: chi li recapita li depone lì; proprio lì dove il pane e il vino diventano Corpo e Sangue del Signore; proprio lì dove “riposa” il Libro dei Vangeli; proprio su quella mensa che viene venerata, baciata e incensata. Forse c’è qualche cosa che non va!

I segni e i luoghi, come le persone, hanno un valore; hanno il valore che diamo loro, che riconosciamo loro. Soprattutto la liturgia, nei suoi luoghi e nei suoi riti chiede la verità e il rispetto, altrimenti tutto è una farsa! Spesso anche noi sacerdoti, diaconi e sagristi non diamo una buona testimonianza appoggiando sull’altare di tutto, come fosse una bancarella della fiera.

L’altare soprattutto va riconosciuto e rispettato come nel giorno della sua dedicazione, come un luogo da ornare con fiori e tovaglie; da illuminare con ceri e con lumi, segno di una mensa festosa che ci raduna, di un altare con cui Cristo stesso si identifica nel donarsi a noi e a Dio, suo e nostro Padre.

Se avete qualcosa da fare arrivare al Parroco consegnatelo nelle sue mani o in quelle dei suoi collaboratori, che generosamente non mancano soprattutto nelle nuove Unità Pastorali; o mettetelo sulla porta della sacristia; magari al buio qualcuno ci inciampa! Speriamo che non si faccia male!

vitaTrentina

Lascia una recensione

avatar
  Subscribe  
Notificami
vitaTrentina

I nostri eventi

vitaTrentina