Una novità per tutti

Incontrando sempre più spesso persone che professano altri credi religiosi oppure che hanno convinzioni molto lontane dai cristianesimo, si viene interpellati sul senso complessivo della propria fede. L'atteggiamento di papa Francesco, poi, così aperto e dialogante verso tutti, chiama a interrogarsi personalmente sul proprio approccio alla vita e sulla religione a cui si dice di appartenere. Quale è il nucleo fondamentale in cui credono i seguaci di Cristo? Quale è la caratteristica peculiare della strada in cui ci si è incamminati?

Ovviamente ci sarebbe tantissimo da dire. Alcuni atei o agnostici rifuggono completamente anche la possibilità di intavolare un confronto su certi temi: "Dio non esiste, perché dovrei occuparmi di certe fantasie fra la letteratura, la fantascienza e la superstizione?" Scontato che con quanti la pensano così, è davvero inutile parlare. Altri invece, pur non avendo una visione religiosa, sono interessati a capire la dinamica presente nella fede cristiana, quale la sua influenza sul mondo, quali i punti su cui incontrarsi.

Riflettendo su questo credo che la visione biblica di Dio, dell'uomo e della storia abbia portato nel mondo-a prescindere dalle proprie convinzioni-un'idea straordinaria: nel flusso apparentemente sempre uguale del tempo è invece sempre possibile una novità. La creazione del mondo è una novità inspiegabile, come pure non è preventivato nè preventivabile che Dio si riveli, faccia un'alleanza con un popolo liberandolo dalla schiavitù. E poi ancora: questo Dio si dedica così tanto all'uomo da voler prendere completamente dentro di sé le difficoltà, la sofferenza, la debolezza e la morte che segnano la nostra vita caduca. Dio diventa uomo, Dio rimane con noi per sempre. Un'incredibile meraviglia.

Non è finita. Ecco infine l'inaudita notizia: neppure la morte ha l'ultima parola. Vince la vita, vince l'amore. La luce supera le tenebre. Si può sempre ricominciare. Questo è il significato della risurrezione di Cristo. Questo annuncio è la più grande novità di Dio. La storia tuttavia non si è conclusa 2000 anni fa. Continua, e la Bibbia ci dice che un giorno Cristo ritornerà per rinnovare questo mondo, per liberarlo definitivamente dalla sofferenza. Sarà la cosa nuova per eccellenza, si concretizzerà ciò che ora non riusciamo neppure ad immaginarci: una nuova città, Gerusalemme venuta dal cielo, dove i popoli si incontreranno in pace, dove non ci saranno diversità di religione e conflitti tra opposte convinzioni ma Dio sarà tutto in tutti.

Quando la nostra vita sembra grigia, insensata, ripetitiva, sterile allora ricordiamoci che alla porta di ogni istante può bussare qualcosa o Qualcuno capace di stravolgere ogni tristezza e di irradiare un'insperata luce dentro il buio esterno e interno. Dio è ancora presente. Cristo vive in mezzo a noi. Non ci possono essere lutti nè tragedie così terribili che cancellino la speranza.

Qualcuno potrebbe dire: sono parole belle, visioni suggestive, ma attingibili soltanto da chi ha fede. Per tutte le altre persone questo messaggio del cristianesimo può anche non significare nulla. Forse però non è così. Se osserviamo bene, da quando sono accadute quelle vicende relative a uno strano maestro di Galilea, a un ebreo marginale finito condannato a morte, ma incontrato risorto dai suoi amici, qualcosa è cambiato. Forse i discepoli erano pazzi nel pensare che un uomo potesse tornare in vita, forse i cristiani vaneggiano ancora a credere nell'incarnazione di Dio in Gesù di Nazaret. Eppure da allora la morte non ha più l'ultima parola: in una piega riposta del cuore, in un angolo polveroso e periferico delle abitudini quotidiane, in un anelito represso, in una intuizione di un attimo, resterà e resisterà l'idea che alla fine la vita può vincere.

Si ricomincia. A prescindere dalle loro convinzioni le persone in grado di resistere al male fanno parte del popolo di Dio e sono associate a Cristo. Quanti riescono a stare vicino ai fratelli nonostante tutto, anche senza saperlo sono alla sequela di Gesù. Quanti non perdono la speranza nella bontà dell'uomo, quanti credono alla pace in mezzo alla guerra, quanti antepongono gli altri a se stessi, quanti sognano che si possa costruire un mondo diverso, ecco questi hanno capito il messaggio cristiano senza magari aver mai visto un prete. Secondo la logica di Dio i lontani sono più vicini a Lui di coloro che calpestano i pavimenti di templi e di chiese, sentendosi la coscienza a posto. Un'altra novità che permette agli umili di essere ai primi posti del regno di Dio.

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