Se non diventerete come grembiuli…

Nel giorno del Giudizio verremo giudicati sul grembiule

Una lettrice, collaboratrice, amica mi sorprende con una storiella che invece, molti di voi, probabilmente già conoscono.

Storia del grembiule di una nonna

Il primo scopo del grembiule delle nonne era di proteggere i vestiti sotto; inoltre serviva da guanto per ritirare la padella bruciante dal forno; era meraviglioso per asciugare le lacrime dei bambini e, in certe occasioni, per le faccine sporche.

Dal pollaio il grembiule serviva a trasportare le uova e talvolta i pulcini.

Quando i visitatori arrivavano il grembiule serviva a proteggere i bambini timidi.

Quando faceva freddo la nonna se ne imbacuccava le braccia.

Questo buon vecchio grembiule faceva da soffietto agitato sopra la legna secca in cucina.

Dall’orto serviva da paniere per molti ortaggi. Dopo che i piselli erano stati raccolti era il turno dei cavoli. E a fine stagione era utilizzato per raccogliere mele cadute dall’albero.

Quando dei visitatori arrivavano in modo improvviso era sorprendente vedere la rapidità con cui questo vecchio grembiule poteva dar giù la polvere.

All’ora di servire i pasti la nonna andava sulla scala ad agitare il suo grembiule e gli uomini nei campi sapevano all’istante che dovevano andare a tavola.

La nonna l’utilizzava anche per posare la torta di mele appena uscita dal forno sul davanzale a raffreddare.

Ci vorranno molti anni prima che qualche invenzione o qualche oggetto possa rimpiazzare questo vecchio grembiule.

In ricordo delle nostre nonne.

* * *

Grembiule deriva da grembo perciò diventa ambiente che protegge, nutre, consola.

Grembiule diventa vivente perché il grembiule della nonna tocca, vede, si accorge, provvede, cura, chiama, nasconde.

Aggiunge questa amica: “Ho impresso nella mente una scena della mia nonna mentre manda nel grembiule gli escrementi del cavallo che era passato sulla strada per metterli nell’orto. Ma questo non era nell’elenco della storiella”. Infatti l’aggiunta è la più perversa ed attuale: favorire che i rifiuti organici diventino nutrimento. Il male diventa bene, il rifiutato viene raccolto, accolto. Ed è la più antica. Anche ai tempi di Gesù ragazzo, questo era uno dei principali compiti assegnati ai figli e nipoti tutte le volte che rientravano in casa.

Il grembiule si imbratta per pulire, ma sarà docile nel farsi lavare. Ricomincia sempre da capo senza attendere ricevute di gradimento e di riconoscenza. Ed ha un suo autocontrollo nel fiocchetto retroschiena.

Neppure sono da lasciarci sfuggire i grembiuli di nonni maschili. Grembiuli da artigiani, da pronto intervento su danni casalinghi, da appassionati per hobbies irresistibilmente trasmessi ai nipoti. Gesù stesso non si è lasciato sfuggire il tema del grembiule.

“Cominciò a lavare i piedi dei discepoli e ad asciugarli con l’asciugatoio di cui si era cinto” (Gv 13, 5) “dunque anche voi dovete lavarvi i piedi gli uni gli altri” (Gv 13, 15).

“Colui che vorrà essere il primo tra voi si farà vostro schiavo” (Mt 20,27). E’ come se ci dicesse: “Se non diventerete come grembiuli, e grembiuli viventi, non entrerete a servizio del Regno”.

Nel giorno del Giudizio verremo giudicati sul grembiule. “Come nell’antichità – ricordava Simon Weil – gli egiziani pensavano che nessun’anima avrebbe potuto giustificarsi se non affermando ‘non ho fatto patire la fame a nessuno’ e il Vangelo ammonisce che verremo giudicati sulla nostra disponibilità a dare da mangiare, da bere, da vestire, così gli obblighi verso l’altro sono prima di tutto quelli “vitali”: la protezione contro la violenza, l’abitazione, il vestiario, il caldo, l’igiene, le cure in caso di malattia; accanto a queste, ella annoverava anche la protezione dalla crudeltà, dalla carestia organizzata, dai massacri, dalle deportazioni, dalle mutilazioni, in una parola i doveri in ordine alla libertà piena dell’altro”. (Alberto Conci, Il Margine. 2018 n. 7 p. 4).

Verremo giudicati sul grembiule! Mi presento a San Pietro: “Ecco il mio grembiule, candido e immacolato”. “Candido – risponde Pietro, con benevola ironia – perché lasciato in guardaroba”.

“Ecco il mio salvagente” e Pietro con tristezza: “Lasciato appeso al chiodo della tua cabina!”.

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