La nevicata del 1985

16 gennaio 1985. Piazza Anfiteatro a Trento, retro della chiesa di S. Pietro. Foto © Gianni Zotta
Era appena ieri. Le immagini in bianco e nero raccontano tuttavia un altro secolo, il XX, che ci siamo lasciati alle spalle ormai da quindici anni. Comincia da oggi una rubrica che ripropone le immagini di Gianni Zotta, colte trenta, quarant’anni fa, già passate sulle pagine di “Vita Trentina”. Immagini preziose per ricordare come siamo cambiati o come siamo rimasti uguali pur nelle amnesie collettive che sembrano attraversare le cronache quotidiane del terzo millennio.

La nevicata del 1985 fa parte della storia meteorologica del XX secolo. L’inverno fra dicembre 1984 e gennaio 1985 fu caratterizzato da temperature rigide. A partire dal 4 gennaio 1985 un’ondata di gelo polare (proveniente dal mar di Kara) causò estese nevicate su tutta l’Italia. Ma la perturbazione più imponente si ebbe dal 13 al 17 gennaio quando, in 72 ore, a Trento si ebbero 150 centimetri di neve. Lo schianto di alberi, di tetti e di capannoni era cronaca usuale. Il gelo dei giorni seguenti spaccò pietre e manufatti. Il traffico ferroviario fu bloccato dalla caduta delle linee elettriche. Furono chiusi gli aeroporti, la circolazione delle auto pressoché inesistente. Al cimitero monumentale di Trento furono sospesi i funerali poiché le fosse, già scavate, si erano riempite d’acqua. La memoria storica recuperò analogie con gli inverni del 1946-47; del 4-5 gennaio 1954 e del mese di febbraio del 1956.

L’ultima nevicate eccezionale, sul Trentino, si è avuta tra il 26 e il 28 gennaio del 2006. (Nella fotografia: piazza Anfiteatro a Trento, retro della chiesa di S. Pietro, 16 gennaio 1985).

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