Tutti a scuola con “Ciao Namastè”

Ogni bambino ha diritto alla sopravvivenza, al pieno sviluppo, alla protezione dagli abusi, dallo sfruttamento e dalla discriminazione. Fa a pugni con i principi fondamentali della Convenzione internazionale sui diritti dell’infanzia la situazione della maggioranza delle famiglie nepalesi, che vive ancor oggi senza avere accesso ai servizi primari: acqua, luce, sanità, istruzione. E la fame incombe sui villaggi più remoti. Come quello di Randepu, nella regione di Solo-Khumbu, è praticamente ignoto ai percorsi turistici (e dire che proprio da questo luogo provengono gli sherpa). In queste aree montane quasi inaccessibili, distanti dai maggiori centri rurali, prima fonte di sostentamento sono la pastorizia e l’agricoltura.

Qui i bambini non conoscono il “diritto al gioco”; affiancano alla bisogna i genitori nelle campagne e non frequentano le lezioni. Per 35 bambini di Randepu però l’istruzione primaria è arrivata, anche se solo nel maggio 2012 con l’inaugurazione della “Silvano Primary School”. Prima erano costretti a camminare almeno due ore per raggiungere la scuola elementare più vicina, spesso faticando invano perché non vi trovavano il maestro, assente perché non puntualmente retribuito.

La “Silvano Primary School” invece funziona molto bene. L’ha constatato di persona Mario Corradini, alpinista pinetano che – dopo aver girovagato in lungo e in largo le “periferie del mondo” – ha costituito, nel 2011, l’associazione “Ciao Namastè” (“Namastè” significa “mi inchino a te”) a sostegno dell’istruzione elementare a Randepu. “Adesso tre maestri impartiscono lezioni regolari e insegnano anche la lingua inglese. Da un anno funziona un ambulatorio e un medico visita gratuitamente gli abitanti del villaggio, almeno due volte al mese”, riassume appagato Corradini.

“Ciao Namastè” ha acquistato un lotto di terreno e fatto costruire la “Silvano Primary School” con pietre e legname trasportati a mano. In Trentino l’associazione raccoglie fondi per il mantenimento della scuola coprendo i costi vivi per libri, luce, stipendio di maestri e medici. Con l’ascesa al potere dei maoisti, il governo nepalese non si accolla più le spese scolastiche. Anche l’ultima edizione della kermesse “Mese Montagna” a Vezzano ha aggiunto un tassello al progetto solidale di Corradini: parte dell’incasso è stato devoluto al servizio scolastico di Randepu. Tanto più prezioso, perché contribuisce ad evitare che ragazze e ragazzi nepalesi vengano mandati nei Paesi arabi prestando manodopera sottopagata, quasi sempre vittime di organizzazioni malavitose.

La speranza di “Ciao Namastè” è di risollevare quella gente, a partire proprio dall’istruzione.

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