Al totovescovo

Da Roma, tutto ancora tace. Sulle cronache locali (in quello che, intendiamoci, resta sempre un apprezzabile interessamento alla realtà diocesana) si è scatenato invece il totovescovo. Dicembre doveva essere il mese buono? Lo sarà gennaio o forse febbraio? Magari a marzo, l'Annunciazione… Importa il “quando”, ma soprattutto il “chi”: il successore di mons. Bressan sarà ancora trentino, o “importato”? Una scelta di continuità o discontinuità? La città di Chiara Lubich avrà un vescovo “amico” dei focolarini o Bergoglio sceglierà un… francescano?

Tra sussurri verosimili, fantasie, smentite inutili e alcuna certezza, impazza (fino a quando?) la danza degli episcopabili tra probabili favoriti e improbabili outsider. Tanto che tra i sacerdoti trentini è già cominciata a girare una battuta: “Ma come mai sui giornali non hanno fatto ancora il mio nome?”

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