“È un nuovo inizio”

L'arcivescovo di Trento mons. Luigi Bressan ha aperto domenica la Porta Santa della chiesa arcipretale di Fiera di Primiero

È stata una tanto sospirata nevicata a fare da cornice, domenica, ad un importante momento liturgico per le comunità di Primiero e Vanoi, l'apertura della Porta Santa della chiesa arcipretale di Fiera di Primiero.

Sotto i fiocchi bianchi l'arcivescovo Luigi Bressan e il decano don Giampietro Simion hanno guidato la processione partita dalla Casa di Riposo di Transacqua, che – prima di giungere alla chiesa – ha simbolicamente fatto tappa in altri due luoghi che incarnano la misericordia cristiana: il centro residenziale per persone con disagio psichico “Il Piccolo Principe” e l'oratorio Sacro Cuore.

Il folto gruppo, composto dagli ospiti delle due case di riposo delle valli, dai ragazzi del centro Annfas e da numerosi bambini, è arrivato all'ingresso principale della pieve, unendosi con gli altri fedeli in attesa dell'apertura della Porta Santa.

La Messa è stata concelebrata da tutti i parroci del decanato ed accompagnata dai diversi cori. “La vita è piena di regole: bisogna saper resistere alle tentazioni e costruire il bene: Gesù è un esempio. Cerchiamo di crescere di più, innanzitutto in Quaresima”, ha detto l'arcivescovo nella sua omelia. “Bisogna leggere il Vangelo, andare direttamente alla Parola di Dio che è come l'acqua e la neve, prepara la terra a portare frutto”.

A prendere la parola è stato poi don Giuseppe Lucian, che lo ha ringraziato per l'opportunità data, chiedendo inoltre di portare a don Lauro Tisi, vescovo eletto, il saluto e la preghiera di tutta la comunità. “È un nuovo inizio, la Porta Santa è come la porta del nostro cuore. Gesù chiede a tutti di essere suo cuore e sue mani”; sempre da don Giuseppe sono poi partiti i ringraziamenti rivolti agli ospiti delle case di riposo, e l'invito a pregare per i malati e per le famiglie colpite dalle difficoltà.

Il vescovo ha poi concluso la celebrazione ringraziando a sua volta i sacerdoti e tutti i partecipanti, riconoscendo il lavoro di tutti coloro che hanno reso possibile il momento. “Nella società – ha concluso – noi riceviamo ma siamo chiamati anche a dare: è qui che si trova la gioia”.

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