Ma quanto leggono i trentini…

È crisi nazionale per il settore, ma il 10% dei trentini legge almeno un libro al mese. Forte il sistema bibliotecaria, in crescita anche l'e-book

Una settimana prima dell’inizio della quinta edizione di “Medita”, la mostra dell’editoria che si svolge dal 23 al 25 settembre in piazza Fiera a Trento, organizzata dall’Associazione editori trentini che raccoglie una buona fetta degli addetti del settore, il Consiglio provinciale ha approvato pressoché all’unanimità la legge a sostegno del comparto attesa da qualche anno.

Gli ultimi numeri dell’Istat confermano il Trentino (e l’Alto Adige) ai vertici delle classifiche per numero e percentuali di lettori cosiddetti “forti”.

Secondo le cifre dell’Istituto di statistica, lo scorso anno oltre il 10% dei trentini e degli altoatesini ha letto almeno 1 libro al mese a fronte di una media nazionale del 5,8%. E molte biblioteche casalinghe sono ben fornite. Infatti, il 10,1% delle famiglie ha sugli scaffali oltre 400 libri. Di più ne hanno solo liguri e umbri a fronte di una media nazionale del 7,4%. “Senza essere un nostalgico dell’Impero austro-ungarico di cui facevamo parte, dobbiamo tener presente – riflette Paolo Malvinni, scrittore e bibliotecario – che nel nostro territorio l’obbligo scolastico data da fine Settecento. La capacità di leggere, scrivere e far di conto ha certo aiutato, anche se, ovviamente, sono caratteristiche che vanno coltivate facendo riferimento al sistema educativo. Ci sono poi due altri aspetti da sottolineare. Il primo è il forte interesse, diffuso, per la conoscenza dell’identità territoriale che ha favorito la ricerca e l’approfondimento delle tematiche locali riguardanti la nostra storia e poi l’esistenza di un ottimo sistema bibliotecario per la pubblica lettura, distribuito in modo capillare, che ha saputo evolversi con le nuove tecnologie”.

Nel corso di “Medita”, l’inaugurazione è in programma venerdì 23 settembre, alle ore 11, nel tendone di piazza Fiera, saranno presentati diversi libri ma vi saranno anche alcuni momenti di lettura per i più piccoli e musicali. “Direi che, nonostante la crisi – afferma Paolo Curcu, presidente dell’Associazione editori trentini (Aet) – riusciamo a tenere, reggiamo, lo stato di salute dell’editoria trentina è, a mio avviso, discreto. Con alcune eccellenze, quali Keller ed Erickson, che hanno trovato uno spazio anche a livello nazionale. Il che non vuol dire che non ci siano delle difficoltà. L’approvazione della legge, che non è solo contributiva, sarà certo uno stimolo per tutti”.

L’identikit del lettore trentino, in particolar modo di quello che va in biblioteca, la cui offerta è un pilastro dell’offerta libraria, non è facile da delineare. “Sono tanti gli studenti, universitari e non ma anche i ragazzi delle superiori e i bambini, per i quali abbiamo aperto degli spazi loro dedicati – afferma Eusebia Parrotto, responsabile dei servizi per il pubblico della biblioteca comunale di Trento – Però ci sono anche parecchi studiosi e specialisti che usufruiscono delle nostre raccolte di conservazione e dell’archivio storico. E’, comunque, un pubblico molto variegato che chiede anche servizi innovativi, quali la biblioteca digitale, online. Inoltre, secondo la nostra percezione, in molti, ad esempio, leggono la saggistica con il mezzo cartaceo e la narrativa in e-book”. Alla biblioteca digitale, che fa riferimento ad alcune piattaforme nazionali, in provincia di Trento sono registrati 22mila lettori di cui 6000 a Trento e ci si può collegare direttamente con il proprio tablet o qualsiasi altro dispositivo, senza andare in biblioteca. Sono a disposizione quasi 5000 tra giornali e riviste, quotidiani e periodici, nazionali e internazionali e 30mila 800 titoli, tra narrativa e saggistica di vario tipo. “Pur avendo una preoccupazione di fondo riguardo al futuro, soprattutto per quanto riguarda l’amore per la lettura da parte dei più giovani e fatto salvo che tra loro c’è comunque uno zoccolo duro che legge e frequenta i festival – commenta Carlo Martinelli, giornalista e scrittore – la situazione mi sembra, complessivamente, abbastanza positiva. Certo, la cultura digitale sta modificando l’approccio alla lettura in maniera quasi antropologica, però, quando entro in una biblioteca mi si apre il cuore. C’è tutto un mondo di relazioni e di scambi, sia a Trento che nelle valli, che ruota attorno alla figura del bibliotecario, ai consigli che può fornire, alle attenzioni che ripone, al passaparola tra gli uni e gli altri, che non può che farmi riflettere di quanto, qui in Trentino, siamo all’avanguardia in quanto a sistema e sensibilità verso la lettura”.

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