Assetato e sorgente

Come al pozzo di Sicar: “Questo Dio che destabilizza e sovverte, portandoci su terreni sorprendenti e inediti, sei chiamato ad annunciare”

Con l'invito a trasformarsi “da assetato a sorgente”, lo scorso sabato 18 marzo il venturino Davide Bottinelli è stato ordinato sacerdote. La cerimonia di ordinazione, celebrata dall'arcivescovo Lauro, si è tenuta nella chiesa di S. Maria Maggiore a Trento. Originario di Como, 36 anni, laureato in lingue e in teologia, padre Davide aveva scelto la Congregazione di Gesù Sacerdote affascinato dal carisma dei padri venturini, perché “punta sull'essenziale della vita cristiana – aveva raccontato ai microfoni di radio Trentino inBlu -: seguire Cristo in una fedeltà mai disgiunta dal servizio agli uomini”.

L'incontro tra Gesù e la Samaritana ha fatto da sfondo al mandato affidato a padre Davide nel suo nuovo servizio di sacerdote. “Quell’uomo che non aveva un mezzo per attingere, da assetato si trasforma in sorgente. Quale ammirabile scambio: una sorgente intera in cambio di un sorso d’acqua. È la logica conseguenza dell’affermazione di Gesù: 'Dio è spirito': sta al di là delle nostre raffigurazioni, destruttura tutte le nostre concezioni su di Lui; destabilizza e sovverte, ci porta su terreni sorprendenti e inediti”, ha detto l'arcivescovo Lauro nell'omelia, commentando la pagina del vangelo di Giovanni. “Caro padre Davide, questo Dio sei chiamato ad accreditare e a far incontrare agli uomini e alle donne che incontrerai sul tuo cammino; niente di meno di questo Dio devi consegnare”.

“Per poterlo fare in modo convincente – ha proseguito l'Arcivescovo – lasciati inquietare e destrutturare dall’Assetato del pozzo di Sicar, permetti alla sua Parola di entrare come acqua benefica nel tuo cuore, di liberare in te la sete misteriosa che il Padre ha posto nel cuore degli uomini. Potrai, allora, adorare il Padre in 'spirito e verità'”. La condizione indispensabile per poterlo fare, è “lasciare la nostra anfora”, “che altro non è che la proiezione dei nostri desideri, dei nostri sogni di potere”, un Dio a misura, da poter contenere nell’anfora rassicurante delle nostre idee, dei nostri codici comportamentali, delle nostre sicurezze dottrinali.

È questa la lieta notizia che ci viene da Gesù seduto al pozzo di Sicar: “nella misura in cui lo accogliamo, lasciando le nostre anfore, Dio ci regala gioia, percorsi inediti e sorprendenti fatti di misericordia, di accoglienza, di superamento di anacronistiche divisioni e separazioni umane e religiose”. “È a questo Sacerdozio nuovo di Cristo, che non conosce la separazione, cifra interpretativa dell’antico sacerdozio, che devi alimentarti”. È questo il sacerdozio a cui fa riferimento tutta la Congregazione dei padri Venturini, fedele al carisma di vicinanza e sostegno ai presbiteri, nato grazie alla felice intuizione di padre Mario.

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