Le voci dei rappresentanti delle fedi

Insieme per la prima volta nel carcere di Trento, a inaugurare la mostra, tre ministri di culto: l’arcivescovo Lauro Tisi, il rabbino Yosef Y. Labi, l’imam Isa Abd Al–Haqq Benassi

Il vero problema è il cuore dell’uomo

"Questa iniziativa ci fa percepire come il vero problema non siano le religioni, ma il cuore dell'uomo. Quel cuore dell'uomo che tante volte ha una specie di amnesia e dimentica la sua struttura, che è una struttura di relazione e di incontro; e quindi entra dentro un gorgo autoreferenziale, narcisista. Ed è proprio questo che poi fa perdere di vista il volto dell'altro e ti porta istintivamente a entrare o in competizione o, meglio ancora, ad aggredire l'altro. E allora questa iniziativa, che – è significativo! – viene dai bambini, ci ricorda invece qual è la struttura umana e ci dice che nella misura in cui la valorizziamo, creiamo non solo benessere per noi, ma anche per gli altri”.

Lauro Tisi

arcivescovo di Trento

Cercare ponti, non focalizzarsi sulle differenze

"Le religioni devono trovare dei ponti tra di loro, non focalizzarsi sulle differenze, ma sui ponti e sui linguaggi di dialogo. Ci sono tante forme di dialogo. Qua celebriamo il dialogo che si esprime attraverso la creatività di bambini e di persone che hanno saputo tradurre, hanno saputo includere. E' giusto ricordare che uno dei punti di dialogo sono le sette leggi di Noè, leggi universali: credere in un solo Dio, non uccidere, non rubare, non commettere adulterio, rispettare gli animali, rispettare la giustizia, rispettare Dio, a prescindere da qualsiasi tipo di credo, di provenienza, di cultura. Bisogna cercare dei ponti, dei momenti di riflessione su come poter esprimere concretamente questa idea. Oggi è un'espressione concreta di questo dialogo".

Yosef Y. Labi

rabbino di Verona e Vicenza

I tempi chiedono conoscenza e profondità

"Viviamo in tempi in cui i simboli religiosi vengono usati per ciò che non sono, come delle maschere. Spetta invece a tutti i religiosi autentici – ebrei, cristiani e musulmani – e a tutti quegli uomini di buona volontà che hanno il senso autentico del sacro e dell'unità di Dio, che è lo stesso per tutti, di lavorare insieme nella fede, nella fratellanza, nel rispetto delle differenze e delle qualità di ciascuno, che sono provvidenziali, per mostrare il volto autentico della fede. Un'iniziativa come questa – dove la fantasia e la spontaneità dei bambini vengono messe in gioco, in dialogo con altre fedi, altre culture, altri popoli, e vengono messe a sostegno di persone che devono trascorrere un periodo di pazienza e di purificazione all'interno di una struttura come un carcere – è senz'altro un bell'esempio. Ci auguriamo che possano esserci altre iniziative come questa perché sono tempi in cui c'è molto bisogno di conoscenza, di profondità, di fratellanza e rispetto".

Imam Isa Abd Al–Haqq Benassi

rappresentante del Settore educativo del Coreis – Comunità religiosa islamica italiana

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