Tutti pazzi per la stone! I campioni del curling festeggiati in val di Cembra

Dopo le Olimpiadi, Cembra ha festeggiato i suoi tre campioni del curling. Che si preparano affrontare i play off di campionato e, a fine marzo, il Mondiale. La nostra intervista a Amos Mosaner

Amos tiene in mano una bottiglia di spumante, Daniele fa finta di stapparla usando una stone da venti chili, tenuta “in braccio” con sorprendente facilità. Poi il tappo salta e la festa prosegue sulle note della banda. C'era tutta Cembra, venerdì scorso, ad accogliere e ringraziare i suoi “eroi” olimpici: Amos Mosaner, Daniele Ferrazza e Andrea Pilzer sono tornati dalla spedizione di PyeongChang senza metallo al collo ma con un bel po' di esperienza in più in saccoccia e la soddisfazione di aver regalato al curling ulteriore visibilità a livello nazionale, ben al di fuori del ristretto giro degli addetti al lavori.

“Non mi aspettavo tutto questo affetto e di incontrare così tanta gente, tra cui anche l’amico don Daniele”, ci racconta Amos, classe 1995, cembrano doc e figlio d’arte, che dallo scorso giugno è entrato a far parte del gruppo sportivo dell'Aeronautica militare, unico professionista della squadra scesa sul ghiaccio in Korea. “Ad accoglierci c’era tutto il paese anche se il risultato non è stato super. La gente ci ha dimostrato tutto il bene che ci vuole e speriamo che continui a farci sentire tutta la sua vicinanza anche nei prossimi eventi”.

Amos, partiamo con un bilancio di questi Giochi invernali. Cosa si porta a casa?

Una grandissima esperienza. Nonostante fossimo assieme alla Danimarca le ultime due squadre qualificate, siamo riusciti a esprimere un buon livello di gioco. Con due vittorie in più saremmo entrati nei play off, ovvero tra le prime quattro, con la possibilità di giocarci il podio. Fatta eccezione per la partita contro la Svezia, terminata al nono end, resta comunque la soddisfazione di essersela giocata punto a punto contro tutti e di aver battuto le due squadre che sono andate poi a medaglia: gli Stati Uniti che hanno vinto l'oro e la Svizzera che è salita sul gradino più basso del podio.

E se quella partita contro la Korea fosse andata diversamente…

Poteva essere la svolta per la nostra Olimpiade. Una partita cominciata subito in salita visto che dopo un primo end giocato male eravamo già sotto 3-0. Poi con la forza di squadra siamo ritornati in gara e ce la siamo giocata fino all'ultimo centimetro, ma non è bastato. Se potessi tornare indietro, sicuramente vorrei rigiocarmi quel primo end…

Non va dimenticato che eravate quasi tutti esordiente e anche per questo il vostro risultato è sicuramente di buon auspicio per una crescita futura.

Per quattro di noi era la prima volta. L'esperienza sicuramente gioca un ruolo importantissimo, soprattutto quando ti trovi punto a punto e la pressione del tiro si fa sentire. Tutte le nostra avversarie avevano già disputato un'Olimpiade, tranne la Svizzera che però arrivava da buoni risultati. Questa esperienza ci ha fatto capire che ce la possiamo giocare con tutti e questo ci permette di guardare con ottimismo al Mondiale che inizia il 31 marzo a Las Vegas: la squadra sarà la stessa della spedizione olimpica fatta eccezione per Simone Gonin, sostituito da Fabio Ribotta.

Prima del Mondiale, però, c'è da pensare al campionato. Dopo aver vinto sette titoli consecutivi, come arriva il Trentino Curling ai play off?

Già il prossimo weekend, contro Pinerolo, ci giocheremo le nostre chances di conquistare la finale per l'oro. Joel (Retornaz, skip della squadra azzurra, ndr) all'inizio di questa stagione è passato da Cembra al Pinerolo e gli equilibri sono cambiati, ma comunque abbiamo una buona possibilità di portare a casa questo titolo, che sarebbe il mio quinto a livello assoluto.

Prima e dopo l'Olimpiade siete stati anche ospiti dello show di Alessandro Cattellan. Si aspettava tutta questa attenzione?

Direi di no. Però era la prima volta che l'Italia si conquistava sul ghiaccio la qualificazione olimpica e questo ha sicuramente contribuito a far nascere interesse e curiosità attorno al nostro sport.

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