Bolzano si misura con la “pastorale cittadina”

A gennaio le basi di un tipo di organizzazione pastorale trasversale alle parrocchie e ai gruppi linguistici

Bolzano – Il piano della diocesi di Bolzano-Bressanone prevede per i prossimi anni la creazione su tutto il territorio di unità pastorali. Non così a Bolzano e a Merano, dove si sovrappongono storie diverse, componenti linguistiche articolate, differenze di ordine sociale, economico e urbanistico. La soluzione viene dunque cercata in una forma alternativa chiamata “pastorale cittadina”.

Il percorso è cominciato a gennaio, quando si sono poste le basi di un tipo di organizzazione pastorale trasversale alle parrocchie e ai gruppi linguistici. Dopo due incontri tra parroci e sacerdoti attivi nelle parrocchie per le componenti di lingua italiana e tedesca, sabato scorso presso l’istituto salesiano Rainerum di Bolzano una manifestazione secondo il metodo “open space”, presenti i rappresentanti dei consigli pastorali parrocchiali e dell’associazionismo cattolico del capoluogo, ha messo in moto il processo partecipativo che dovrà condurre alla pastorale cittadina unica, capace di unire le forze, le risorse e le idee di tutte le parrocchie.

Il centinaio di partecipanti ha proposto e discusso in tre sessioni oltre venti temi da approfondire nella costruzione della futura attività pastorale: tra questi, il coinvolgimento dei giovani, l’accompagnamento delle coppie, il futuro ruolo del sacerdote, le sinergie tra parrocchie, le nuove strade per raggiungere le persone e il loro bisogno di religiosità, la formazione dei laici, la crescita del senso di comunità nel rispetto delle diversità, l’essenza della vita cristiana. Delineati anche i prossimi passi: ogni parrocchia bolzanina nominerà due referenti che assieme al parroco faranno parte della commissione costituente (convocata per il 29 settembre) con il compito di sintetizzare i temi raccolti sabato e definire le priorità pastorali per la città capoluogo. Successivamente diversi gruppi di lavoro ristretti si occuperanno della fase operativa per arrivare all’attuazione concreta delle misure concordate.

Il direttore dell’Ufficio pastorale diocesano Reinhard Demetz ha parlato dell’avvio di un percorso “per fare pastorale in parrocchia ma guardando alla città, assumendo una responsabilità congiunta a favore delle persone. La pastorale cittadina vuole mettere in rete le parrocchie del capoluogo, in quale direzione andare dipende ora dalla comunità, che deve costruire questo progetto”. Obiettivi ribaditi dai due decani di Bolzano, don Luigi Cassaro e don Bernhard Holzer: affrontare le sfide dell’oggi e annunciare al meglio il Vangelo, individuando passi concreti, in modo da rispondere ai bisogni dell’intera città e non solo della singola parrocchia.

La pastorale cittadina a Bolzano riguarda e coinvolge le parrocchie SS. Rosario (Oltrisarco), Carmelitani, Corpus Domini, Cristo Re, S. Maria Assunta (Duomo), Madre Teresa di Calcutta (Firmian), S. Agostino (Gries), S. Giuseppe (Piani), Regina Pacis, S. Lorenzo (Rencio), Sacra Famiglia, S. Giovanni Bosco, S. Paolo (Aslago), S. Pio X, Tre Santi, Visitazione, S. Nicolò (Avigna) e San Genesio.

Si tratta di una sfida importante che metterà alla prova la capacità di vivere davvero da cristiani nella prospettiva di quella “Chiesa in uscita” di cui parla papa Francesco.

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