Prima Messa per don Nicola

“In questa solennità della Manifestazione del Signore siamo qui per lodarlo e per riaffermare la nostra volontà di essere suoi strumenti. Con la stessa disponibilità dei Magi che intraprendono un lungo e faticoso viaggio, con lo stesso coraggio degli Apostoli vogliamo annunciare il Vangelo agli uomini perché possano incontrare Gesù Cristo e diventino costruttori di un mondo più fraterno”.

Piene di speranza, hanno lasciato un segno le parole dell’omelia dell’Epifania con cui don Romano Caset, collaboratore pastorale a Cognola si rivolgeva all’intera assemblea, ma in particolare al novello sacerdote don Nicola Gottardi, incardinato nella diocesi di Ferrara-Comacchio, che celebrava la sua Prima Messa nella parrocchia d’origine dopo l’ordinazione presbiterale avvenuta l’ 8 dicembre scorso nella Cattedrale di Ferrara alla presenza dell’arcivescovo Gian Carlo Perego.

“Siamo amati da Dio che ci ha scelti per stare con Lui”, spiegava ancora con Caset come aspetto essenziale di ogni vocazione, sacerdotale o battesimale, eppure dato per per scontato nel momento in cui mettiamo noi stessi e il nostro io al centro di tutto: “Invece ciascuno di noi deve tornare ogni giorno alla sorgente della propria chiamata, al primo incontro con Cristo al momento iniziale del proprio cammino di fede. Con la forza e la protezione della compagnia quotidiana di Gesù possiamo annunciare il Vangelo senza paura, portando il suo messaggio di speranza in tutti gli ambienti che viviamo e frequentiamo”.

Don Nicola ha ringraziato sinceramente i fedeli per la loro presenza, sia a Cognola che a Ferrara, segnalando come il 2018 sia stato per lui un anno straordinario: la nascita e il battesimo del nipotino, l’ordinazione diaconale, il Baccellierato in Teologia nel mese di giugno, il 40°anniversario di matrimonio dei genitori, l’avvio a Roma de gli studi alla Facoltà di Diritto Canonico presso la Pontificia Università Gregoriana e l’incontro personale con Papa Francesco, poi l’Ordinazione Sacerdotale ed ora le Prime Messe. Avvicinandolo per una breve intervista, don Nicola ci ha raccontato l’iniziale difficoltà nel lasciare la famiglia, gli amici e gli interessi precedenti. «Però il rispondere alla Sua chiamata cambiando perfino territorio per seguire “il Suo progetto d’amore nella mia persona” – ha aggiunto – è stato più forte, trattandosi di un Amore più grande a cui non posso rinunciare poiché dà un senso pieno alla mia vita».

A concelebrare la Messa a Cognola, allietata dal coro parrocchiale, e da una presenza massiccia di fedeli c’erano olte a don Caset, don Lodovico Maule, decano della Cattedrale di San Vigilio, il carmelitano padre Paolo Zoccatelli, del vicino Convento delle Laste e il parroco di Cognola don Lucio Tomaselli, che gli ha donato un calice ed una patena, invitandolo a ricordarsi sempre della sua comunità di origine di fronte al Signore.

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