Adesso è l’ora di pensare all’orto

Un possibile orto domestico

“A primavera andrò ad abitare nella mia nuova casa di campagna e potrò dedicarmi all’orto che intendo ricavare in un angolo soleggiato del giardino. Vorrei avere un consiglio sugli accorgimenti da adottare per creare questa mia nuova creatura verde”. – Francesca (Tassullo)

A primavera molti pensano a come progettare l’orto e a programmare le semine. Quando si decide di progettare il nuovo orto o di riprendere a coltivare quello esistente, il criterio uniformatore consisterà nel tracciare delle aiuole, rettangolari e con andamento regolare, suddivise da vialetti di servizio. Tutto ciò è esatto, ma si dovrà però anche considerare la conformazione del terreno, cioè se si trova in piano o su due o più livelli, per conferire alle aiuole il giusto orientamento nord-sud.

Le aiuole saranno lunghe 1,20 metri o più a seconda delle necessità e delle orticole che si vuole coltivare. I vialetti tra le singole aiuole saranno larghi almeno 40 cm. e ogni 4-5 aiuole si consiglia di lasciare uno spazio più largo (almeno 80 cm.), per consentire il movimento di una carriola per le più svariate necessità di coltivazione. In fase di preparazione, dopo aver tracciato le aiuole, si vangherà profondamente il terreno eliminando i sassi e le radici delle infestanti perenni. Per le specie più delicate vanno create due aiuole con la superficie rivolta a sud e inclinata.

La concimazione organica si farà con letame o compost maturi, che, come lo spargimento di ammendanti o correttivi, sarà oggetto di una seconda vangatura. Tutto sarà incorporato nel terreno, che alla fine avrà l’aspetto di un suolo di medio impasto, adatto alla coltivazione delle piante: dagli ortaggi (insalate, pomodori, peperoni, cetrioli, ecc.) alle preziose piante aromatiche (salvia, rosmarino, prezzemolo). Si dovrà pensare anche alla protezione delle varie specie dalla voracità degli uccelli che prediligono i seminati e gli ortaggi a bacca colorata. Per risolvere il problema basta stendere sopra i seminati del tessuto non tessuto (Tnt) e sulle colture una rete protettiva di nylon, l’unica efficace ad assicurare il successo.

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