Benefici peperoni

BENEFICI PEPERONI. I peperoni e peperoncini dell’orto ora in fase pressoché a fine ciclo sono nel massimo del loro sviluppo varietale e contenuto in capsicina che da la misura della piccantezza del frutto. La piccantezza si classifica secondo una scala espressa in Unità di Scoville (US). Il peperone dolce ha zero US, quello più piccante, la varietà Trinidad Scorpion Mouroga, arriva a 2 milioni 9 mila 231 US.

Comunque i peperoni e peperoncini non solo dolci o piccanti, verdi o rossi, quadrati o lunghi, sono tutti veramente salutari ed hanno molte proprietà e tanti benefici quando arrivano sul tavolo di cucina. Hanno funzioni terapeutiche, dimagranti e nutritive. Elevate sono le proprietà afrodisiache e quelle antiossidanti. Intensa l’attività antinfiammatoria, favoriscono la digestione e la circolazione del sangue. Non vano assunti da chi sofre di ulcere o gastroenteriti. La piccantezza in bocca si attenua bevendo latte, mangiando yogurt o altro prodotto caseario morbido che agiscono grazie alla caseina che rimuove la capsicina dai recettori nervosi.

MANDORLO IN GIARDINO. Il mandorlo (Amygdalus communis) è pianta molto longeva, tipica dell’areale mediterraneo e amico fisso dell’olivo, ma che bene si adatta anche nel nostro ambiente. Bellisimo in giardino come pianta isolata. E’ un alberello che può però diventare assai grande. Si caratterizza per via della pianta che da noi è la prima a fiorire a primavera e per il fogliame verde brillante. Va piantato in terreno profondo e fresco anche se vegeta bene in quelli poveri. Non sopporta i ristagni idrici. Molto resistente invece alla siccità. Tre sono le sottospecie di mandorlo coltivato: la sativa (la più diffusa), la varietà amara e quella Fragile. Differiscono per il colore dei fiori che varia dal bianco al bianco-rosa, ma sempre dalla fioritura copiosa. Il frutto è una drupa con la parte esterna (esocarpo) carnoso, verde e ricco di peluria ed un endocarpo legnoso che contiene il seme. La fecondazione avviene ad opera degli insetti e molte varietà sono autosterili e alcune anche incompatibili tra loro che per fruttificare hanno pertanto bisogno della presenza di piante di varietà diversa.

CAVALLETTE NELL’ORTO. “Le cavallette hanno invaso il mio orto e giardino. Non so come liberarmene. Che fare?”.

La domanda allarmata di una nostra lettrice di Rovereto è comune da qualche anno a questa parte in questo periodo, anche per via della sempre maggiore presenza delle locuste, cavallette giganti che si nutrono di foglie di molte verdure e tanti fiori e altri ornamentali.

Va detto che non esistono prodotti chimici o naturali in grado di contenere questi insetti. Bisogna attendere che il loro ciclo vitale ( dura da 15 a 60 giorni) si esaurisca. Il contenimento parziale del numero è delegato agli animali da cortile (galline, oche, tacchini) o selvatici (volatili insettivori come merli, passeri cardellini, pettirosso) la cui presenza va incentivata con l’esposizione di cassette nido nonché con la piantumazione di arbusti da bacca (prugnolo, cotoneaster, rosa canina, agazzino).

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