Dagli alla lepre

DAGLI ALLA LEPRE. Una lettrice ci scrive chiedendo se esiste un rimedio per evitare i danni all’orto e alle piante da frutto legati all’attività delle lepri e/o dei conigli selvatici. I lagomorfi, specie cui appartengono lepre e conigli, causano danni all’agricoltura e in particolare alle piante da frutto sulle quali provocano lo scortecciamento, danno accentuato nella stagione invernale. quando la neve copre il terreno e quindi il cibo scarseggia. Non esistono mezzi molto efficaci tali da eliminare totalmente i danni. Se per i cervidi (caprioli e cervi) una certa azione positiva può avere l’apposizione lungo i filari perimetrali delle aree coltivate di capelli umani posti in bottiglie di plastica, per le lepri si possono usare solo prodotti repellenti come gli olii empireomatici o il catrame che si applicano impregnando cordicelle che vengono poi srotolate al piede dei fusticini o legati ai rami più bassi. Anche il polisolfuro di bario funziona. Per piccole superfici sono ottimi le recinzioni elettriche fatte con fili posti rispettivamente a 7 e a 25 cm. da terra. Una ultima metodica infine è quella di avvolgere le piantine con una rete a maglia sottile sorretta da un paletto.

AROMATICHE AL SICURO. Salvia, timo, rosmarino, lavanda ed altre officinali e aromatiche coltivate nell’orto devono essere protette dal freddo invernale coprendole con materiale pacciamante quale paglia, foglie secche, tessuto non tessuto o una coperta vecchia di lana. Ottimo a questo scopo sono anche il letame e la pollina ben maturi e decomposti: oltre a proteggere le radici arricchiscono il terreno di elementi nutritivi e humus. La salvia tra le aromatiche è la più delicata. Va potata drasticamente a pochi centimetri dal suolo e coperta bene con TNT (Tessuto Non Tessuto) e riparata con una rudimentale tettoia di legno.

BATTERIO DEVASTANTE. I crisantemi che crescono nella aiuola dell’orto possono presentare in questo momento escrescenze più o meno grosse poste al piede dei cespi. Sono la conseguenza di una grave e devastante malattia riconducibile a cancri vegetali ed è dovuta all’attività di uno preciso batterio chiamato “agrobacterium tumefacens”. Il batterio colpisce molti piante erbacee da fiore e arboree da frutto, insediandosi a livello di apparato radicale. Non esistono mezzi diretti, chimici o chirurgici, di lotta. Le piante che presentano i suddetti sintomi vanno eliminate immediatamente provvedendo alla distruzione mediante il fuoco.

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