Dolomiti, riascoltiamo 70 anni di canzoni

Anche il coro Dolomiti ha dovuto sospendere il programma di concerti

Concerti annullati, stagione da rivedere, qualche tourne da salvare. Anche i cori della montagna non “vedono” il palco da mesi e la clausura senza prove o con incontri a distanza lascia il segno. Alcuni hanno “regalato” qualche brano in videochiamata, altri invitano a ripercorrere il loro repertorio ascoltando i brani della loro ricca produzione.

Come il Coro Dolomiti che negli ultimi mesi dello scorso anno ha festeggiato i 70 anni di fondazione ripercorrendo la propria storia dalla fondazione nel 1959 ad opera del prof. Aldo Lunelli, appassionato di canti di montagna e membro del coro della SOSAT. Inizialmente si chiamò coro della SUSAT (Sezione Universitaria della SAT) e solo nel 1953 assunse l’attuale denominazione. Fin dalla sua costituzione il coro ha saputo unire all’interpretazioni di canti in voga, la ricerca del patrimonio popolare meno conosciuto e la composizione di canti autoctoni, grazie all’estro dei propri maestri, come per esempio Bruno Nardon con “La negritella”.

Il primo concerto fu tenuto nel 1950 in piazza Cesare Battisti. Tre anni dopo, su invito del CAI, il Coro effettuò una memorabile trasferta a Trieste, con la prima registrazione del suo repertorio da parte della RAI. Nel 1956 affrontò la prima trasferta all’estero, esattamente ad Innsbruck e nello stesso anno fu protagonista di uno storico concerto a Roma, in piazza San Pietro, alla presenza di Papa Pio XII°.

Nel 1957 arrivò la vittoria nel concorso nazionale “Caminetto d’oro”, organizzato dalla RAI; nel Venezia, nel 1966, cantò ad un raduno nazionale suggellato dalla prima esibizione assoluta di “Signore delle Cime”, diretto dall’autore Bepi De Marzi, alla presenza del Cardinale Roncalli, futuro Papa Giovanni XXIII°.

Memorabili i concerti nelle sale del Parlamento Europeo sia a Strasburgo che a Bruxelles. Grande emozione per il concerto tenuto nel palazzo del Quirinale alla presenza del Presidente della Repubblica Carlo Azelio Ciampi, di membri del governo e campioni sportivi in occasione della “giornata internazionale delle montagne”. Nella stessa circostanza, nella basilica di San Pietro, il coro accompagnò la Santa Messa celebrata dal Cardinale Sepe.

Sempre a Roma il Dolomiti fu poi selezionato per il concerto di Natale alla Camera dei Deputati.

Complessivamente il Coro Dolomiti, nei suoi 70 anni di storia, ha tenuto 1300 concerti, dei quali 336 all’estero in 12 nazioni: 170 in Germania, 73 in Svizzera, 52 in Belgio e poi Perù, Spagna, Jugoslavia, Francia, Austria, Repubblica Ceca, Lussemburgo, Olanda, Città del Vaticano.

Particolarmente impegnativa, quanto prestigiosa, la trasferta in Perù, nel 2005, su invito del vescovo Trentino mons. Adriano Tomasi.

Hanno diretto il coro Dolomiti, dalle origini ad oggi: Mario Pasquali, Giuseppe Fronza, Bruno Nardon, Ezio Leonardi, Orlando Mazzalai, Giorgio Garbari ( per ben 32 anni!), Roberto Deflorian (per 15 anni e tuttora corista), Gilberto Sartori (tuttora vicepresidente e vicemaestro) e Tarcisio Battisti (attuale maestro da una decina d’anni).Si sono succeduti nel ruolo di Presidente: Aldo Lunelli, Gino Tomasi, Giorgio Defant, Giuliano Redolfi, Giacomo Santini (dal 1998 e tuttora in carica). E nei concerti del 70° c’erano anche due dei fondatori: Orlando Mazzalai ed Ezio Bernardi.

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