“Il posto giusto” per parlare di lavoro

Competenze e mestieri, ma anche innovazione e passione, ingredienti che fanno della trasmissione “Il posto giusto” in onda su Rai Tre, il racconto di un Paese che ha molto da dire ai giovani che si affacciano al mondo del lavoro.

Se la Costituzione italiana assegna al lavoro un ruolo fondamentale, è paradossale quanto il tema sia poco presente in televisione, dove se ne parla in situazioni di emergenza e dentro talk che non danno spazio all’approfondimento.

E soprattutto, in un Paese dove è altissima la disoccupazione giovanile, sono poche le trasmissioni televisive che sappiano informare sul come approcciarsi al mondo del lavoro e a sostenere, ad esempio, dei colloqui o a predisporre un curriculum.

In questo, a guardare i diversi palinsesti, “Il posto giusto” ha una sua unicità che sta soprattutto nel riuscire a portare dentro le tante dimensioni dell’occupazione, dell’impresa e delle politiche attive del lavoro, affrontando il cambiamento, per offrire esperienze e racconti di chi ha tentato la sfida, di chi si è messo in moto a partire dalle opportunità che il territorio gli offriva.

Giampiero Marrazzo, il giornalista che conduce la trasmissione, sa evidenziare le scelte, soffermandosi molto sulle motivazioni di chi ha intrapreso una determinata professione e si è realizzato, inseguendo in molti casi quello che era un sogno.

In studio il pubblico è composto da giovani che possono fare domande, presentare esperienze e interagire con gli esperti.

Ed è l’esperto di politiche del lavoro Romano Benini che in ogni puntata illustra strumenti e regole di finanziamento delle imprese e non manca di ricordare come in questo tempo “servano conoscenze scientifiche e tanta passione”.

Interessanti sono le presentazioni di esperienze innovative e strategiche nei diversi distretti industriali italiani, dove è possibile scoprire anche le motivazioni che hanno spinto giovani imprenditori ad impegnarsi e parlare così della cultura del lavoro.

La trasmissione, in questo periodo, va a scovare anche esperienze artigianali in giro per l’Italia, scoprendo soprattutto le filiere produttive più interessanti e offrendo così idee concrete.

È così che dovrebbe accadere in una televisione perché sia anche servizio pubblico: qui, infatti, vengono fornite indicazioni concrete sulle professioni più richieste o su come iniziare una nuova attività e quali competenze servano oggi.

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