In orbita con una gatta, a esplorare la vita

La copertina del libro di Elisabetta Curzel “Félicette”

Nel 1957 i sovietici lanciarono la cagnolina Laika nello spazio sullo Sputnik2. Nel 1961 Enos, inviato dalla NASA, fu il primo scimpanzé ad orbitare attorno alla Terra. Nel 1963 Félicette fu la prima gatta a viaggiare a bordo del razzo sonda francese Véronique AGI 47. Questi sono solo i più famosi tra gli animali che hanno volato nello spazio.

A Félicette la pregiata casa editrice milanese Topipittori, specializzata in albi e libri per bambini di qualità, ha dedicato un albo scritto da Elisabetta Curzel, giornalista trentina, e illustrato dall’artista Anna Resmini.

La storia di questa gattina randagia francese, parigina per la precisione, inizia quando insieme ad altri mici viene allenata per essere inviata nello spazio. Si dice che fu scelta perchè Félix, un grosso gattone, scappò poco prima della missione. Erano gli anni ‘60 e due grandi potenze facevano a gara a chi riusciva prima a mandare un essere vivente nello spazio. Il viaggio di Félicette fu breve. Durò solo 15 minuti: un tempo irrisorio se sei tranquillo a casa tua, un tempo infinito se sei da solo là in alto. Al rientro gli scienziati accolsero Félicette con entusiasmo e per un po’ fu molto famosa. Poi nello spazio andarono gli uomini e loro divennero il centro dell’universo.

Quella di Félicette è una bella storia, e questo, trattandosi di un libro per bambini, non è dettaglio insignificante. Ma è anche una storia ricca di spunti, per riflettere con loro seriamente, pur con la dovuta levità, sui temi della ricerca scientifica, degli esperimenti sugli gli animali, dei viaggi spaziali e dei loro costi.

Il testo di questo albo è molto originale per la combinazione di contenuti fattuali scientifici con altri più fantasiosi, poetici e narrativi: tutti sono scritti con stile asciutto e misurato, quasi giornalistico, ma con registro a tratti familiare e colloquiale.
Così si apprende, per esempio, di come tecnicamente Félicette è stata inviata nello spazio, ma ne vengono raccontati anche possibili emozioni e pensieri, oppure, si legge che, mentre alla gatta veniva “piazzato” un elettrodo in testa, a Parigi moriva l’indimenticabile Edith Piaf capace con le sue canzoni di “stringere il cuore anche ai sassi”.

Nelle illustrazioni la ricerca di alto livello artistico ben si equilibra con la loro potenza comunicativa e le rende perfettamente adeguate al target bambino. Interessanti, come sempre nei miglior albi illustrati, i versi di copertina, sia per il loro contenuto, il primo dedicato ai gatti e l’ultimo a tutti gli animali di volta in volta inviati nello spazio, sia per il loro grande impatto visivo artisticamente creato.

Di sicuro i bambini apprezzeranno questa storia di animali e di viaggi spaziali e a renderla ancora più intrigante sarà il fatto che si tratta di una storia vera. I grandi, con loro, ne riconosceranno tutto il valore artistico.

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